Via libera al nuovo Ccnl dal consiglio direttivo dell’Ania
Secondo Maria Bianca Farina, l’accordo testimonia “il grande senso di responsabilità delle imprese”
22/11/2022
Il consiglio direttivo dell’Ania ha approvato, nella riunione odierna, l’ipotesi d’intesa sui nuovi contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dipendente non dirigente delle imprese di assicurazione e delle società di assicurazione assistenza. L’accordo era stato chiuso lo scorso 16 novembre con le rappresentanze sindacali di First Cisl, Fisac Cgil, Fna, Snfia e Uilca.
“Anche in questa occasione le imprese e le organizzazioni sindacali hanno dimostrato che relazioni industriali, caratterizzate da un’interlocuzione matura e costruttiva, sono capaci di cogliere i cambiamenti in atto, fornendo un quadro normativo innovativo in grado, da un lato, di modulare le sempre crescenti esigenze di flessibilità delle imprese e, dall’altro, di salvaguardare l’occupazione del settore anche attraverso il fondo di solidarietà”, scrive l’Ania in una nota.
L’accordo siglato prevede nella parte economica un aumento di 205 euro (4° livello, 7ª classe) a regime tra 2023 e 2024, con l’impegno tra le parti a valutare, a fine 2023, soluzioni efficaci in caso di significativi scostamenti inflattivi. La metà dell’importo verrà corrisposto già a partire dal primo gennaio 2023. È inoltre previsto un riconoscimento una tantum di 2.000 euro per gli arretrati relativi agli anni 2020-2021-2022 suddivisa in una parte cash (1.400 euro) e una welfare (600 euro).
L’Ania sottolinea come un aspetto rilevante dell’accordo siano “le importanti misure introdotte sui temi dei diritti civili e sociali, delle pari opportunità e della diversity”, e in particolare all’inclusione del personale più debole della filiera: agenzie in appalto, aziende che applicano contratti diversi, persone con disabilità e altre fragilità.
“L’Ania – spiega la presidente Maria Bianca Farina – esprime grande soddisfazione per l’intesa raggiunta che testimonia il grande senso di responsabilità dimostrato dalle Imprese nei confronti dei dipendenti nel difficile momento economico e sociale che il Paese sta attraversando”.
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