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Fitch, sotto pressione la profittabilità degli assicuratori danni italiani

Secondo l’agenzia di rating, il combinato disposto di inflazione e costo dei sinistri metterà a dura prova le compagnie, soprattutto nell’auto, ma anche nel non auto

Fitch, sotto pressione la profittabilità degli assicuratori danni italiani
La profittabilità degli assicuratori danni italiani è sotto pressione a causa del combinato disposto di inflazione e costo dei sinistri. È quanto sostiene Fitch, che dopo aver pubblicato la sua analisi dedicata al settore vita, ha appena rilasciato quella relativa all’ambito danni.

L’agenzia di rating osserva come la frequenza sinistri delle auto sia leggermente aumentata nel secondo semestre 2021 e nel primo semestre 2022 “pur rimanendo al di sotto dei livelli pre-pandemia”, seguendo il miglioramento dell’attività economica del Paese. Una dinamica dovuta principalmente all'ampio ricorso al lavoro da remoto e all’aumento del prezzo del carburante innescato dalla guerra tra Ucraina e Russia, che hanno disincentivato l’uso di auto private. Parallelamente, i costi medi dei sinistri hanno continuato a crescere, alimentati dall'elevata inflazione e determinando un deterioramento dei combined ratio auto nel primo semestre di quest’anno. Fitch Ratings si aspetta che questa tendenza continui anche nel secondo semestre 2022, sebbene i combined ratio aggregati dovrebbero rimanere al di sotto del 100% a fine 2022.

Le tariffe medie Rc auto hanno continuato a scendere nel primo semestre 2022 a 303 euro dai 312 euro del primo semestre 2021. “Ciò – scrive Fitch – è dovuto principalmente alla forte concorrenza e alle aspettative di sconto da parte dei clienti”. Un altro fattore rilevato è anche la forte concorrenza derivante “dalla sempre maggiore penetrazione dei dispositivi telematici installati sui veicoli, che porta a ulteriori sconti. Prevediamo – spiega l’agenzia di rating – una stabilizzazione dei premi medi nel secondo semestre 2022.

I premi danni in Italia sono aumentati del 6% nel primo semestre 2022 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. L'aumento è stato determinato prevalentemente dalla forte crescita dei rami non auto (11% rispetto al primo semestre 2021), solo in piccola parte compensata da un lieve decremento nel settore auto (-0,6%). In particolare, i premi Rc auto sono diminuiti del 2%.
“Negli ultimi anni gli assicuratori hanno aumentato la loro esposizione al settore non auto per compensare la pressione redditività auto, che ancora rappresenta circa il 43% dei premi del mercato danni. Tuttavia, il deterioramento del contesto macroeconomico, con conseguente riduzione del reddito disponibile per consumatori, possono pregiudicare la crescita dei premi danni non auto”, scrive Fitch. Tuttavia, nel primo semestre di quest’anno la redditività assicurativa danni, misurata dal combined ratio, “è leggermente peggiorata rispetto al primo semestre 2021, anche se è rimasta molto forte”.

Per il resto dell’anno, Fitch invita a guardare la profittabilità di sottoscrizione alla luce di un’inflazione sempre più elevata: “mentre la frequenza dei sinistri per autoveicoli continua a rimanere bassa, il costo medio dei sinistri auto è in aumento a causa della maggiore inflazione, che incide sui costi di riparazione e costo dei materiali. Questo, combinato con premi medi stagnanti, può portare a perdite di sottoscrizione per gli assicuratori auto se la frequenza dei sinistri tornasse al livello pre-pandemia”, scrive l’agenzia di rating.

Il pricing per le auto elettriche/ibride è poi un ulteriore elemento di sfida: “con l'aumento delle vendite di auto elettriche/ibride, gli assicuratori devono affrontare il prezzo dei contratti di assicurazione auto per questi veicoli, il che potrebbe rivelarsi impegnativo data la mancanza di dati storici di frequenza e l'incertezza in termini di costi di riparazione”, rileva Fitch.

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