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Censis, gli italiani guardano agli investimenti green

Il 63% degli investitori conosce gli strumenti Esg e il 52% li apprezza per l'impiego del proprio risparmio

Censis, gli italiani guardano agli investimenti green
Per il secondo Rapporto Censis-Assogestioni, presentato al Salone del Risparmio di Milano, il 63% degli investitori conosce gli strumenti Esg e il 52% li apprezza per l'impiego del proprio risparmio. Ma in tanti temono il cosiddetto green washing, cioè quella pratica che fa apparire Esg compliant uno strumento finanziario, un titolo o un'azienda che in realtà non lo sono. Per l'84% di chi ha risposto alle domande, servono regole condivise a livello europeo per identificare i prodotti finanziari green autentici.

Anche per i consulenti finanziari, dice la ricerca, gli investimenti responsabili attirano più di prima. Secondo l'82,4% la clientela è molto o abbastanza interessata ai prodotti Esg, il 76,9% nota una maggiore attenzione rispetto al periodo pre Covid e il 68,3% li propone con più frequenza. 

Se di Esg si guarda solo la E

Per la maggioranza degli italiani, investire in modo responsabile significa soprattutto tutelare l'ambiente: per il 52,1% il criterio ambientale si conferma come il più importante, mentre solo il 26,2% indica il sociale e il 21,7% la governance. Per i consulenti finanziari è ancora più netta la tendenza: per il 90,7% l'ambito Esg più attrattivo per la clientela è quello ambientale, mentre quello sociale è solo il 6,3% e la governance interessa a un misero 3% degli italiani. 

"Il ritorno della società italiana sulla via della crescita sarà possibile solo quando riusciremo a indirizzare il risparmio di famiglie e imprese verso investimenti di medio e lungo periodo", ha commentato Giorgio De Rita, segretario generale del Censis. «Il secondo Rapporto Censis-Assogestioni - ha continuato - dimostra la buona consapevolezza degli italiani sull'importanza degli investimenti sostenibili, in grado cioè di arginare i costi dei cambiamenti ambientali e delle trasformazioni sociali, e conferma la cautela dei risparmiatori in un quadro di regole e azioni pubbliche ancora incerto".

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