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Un’Italia più preoccupata, pessimista e consapevole

Un’ampia ricerca condotta da Bnp Paribas Cardif con Ipsos evidenzia l’incertezza e la paura dei cittadini italiani nel confronto internazionale. Aumenta la volontà di proteggersi ma pesa la crisi economica. Isabella Fumagalli: nuovo patto tra persone e assicurazioni

Un’Italia più preoccupata, pessimista e consapevole
Solo il 3% degli italiani pensa che a fine anno si tornerà ad avere una vita normale, mentre il 59% crede che ci vorranno più di tre anni e il 24% pensa che ce ne vorranno cinque. È la fotografia di un Paese preoccupato e pessimista, quella scattata dalla ricerca internazionale condotta da Bnp Paribas Cardif durante lo scorso mese di gennaio, con un focus particolare sull’Italia

Si tratta della seconda edizione, la prima realizzata nel 2019, dello studio che Bnp Paribas Cardif, in collaborazione con Ipsos, dedica alle preoccupazioni, le aspettative e le esigenze delle persone nel mondo. All’epoca, gli italiani avevano mostrato quella cosiddetta resilienza che, nonostante le difficoltà economiche e un senso di mancata protezione, caratterizzava lo spirito della popolazione. Ora le cose sono un po’ diverse, e in un mondo ancora nel pieno dello shock pandemico da Covid-19, gli italiani sono più preoccupati e più pessimisti sia rispetto al 2019, sia rispetto alla media dei concittadini europei.  

Perdita di lavoro e reddito dominano la classifica delle paure, ma ora si teme anche molto per la propria salute, in particolare per il rischio di un’ospedalizzazione o della perdita di autonomia, risultato evidentemente influenzato dalla pandemia. Dall’altro lato cresce il desiderio di maggior protezione sotto tutti i punti di vista e quindi la consapevolezza verso i rischi. 

Un mercato assicurativo più accessibile 
È in parte già un mondo nuovo quello disegnato dalla ricerca, e in parte un mondo che sta cambiando inconsapevolmente sulla scia del “timore subliminale” che il modello di sviluppo finora conosciuto sia arrivato al capolinea, come ha sottolineato Isabella Fumagalli, ceo di Bnp Paribas Cardif, a commento della presentazione dello studio. “Occorre pensare che la crescita non sarà infinita – ha continuato – probabilmente vivremo in modo più sobrio, consumeremo di meno e produrremo di meno, ma nella differenza le imprese devono cercare di generare valore e reddito. 

È essenziale pensare alla sostenibilità del Paese e le assicurazioni dovranno calibrarsi per questa nuova normalità”. Secondo Fumagalli bisogna scrivere ora un “patto per una rinnovata fiducia”, giacché le persone non sono mai state così pronte ad “affidarsi agli assicuratori come in questo periodo”. Ecco perché ci vuole “un nuovo patto tra assicuratore e cliente”, realizzando un mercato assicurativo “più accessibile con un chiaro mandato positivo e sociale”.

Per leggere i dettagli della ricerca, scarica Insurance Daily.

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