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Le priorità di Febaf per il prossimo biennio

Un documento discusso con gli europarlamentari italiani e che si riassume in dieci proposte da attuare nel perimetro dell'Unione Europea

Le priorità di Febaf per il prossimo biennio
Febaf ha presentato al Rome Investment Forum le priorità della comunità finanziaria italiana nell'agenda europea. Il documento è stato discusso con gli europarlamentari italiani e si riassume in dieci proposte per il prossimo biennio, da attuare nel perimetro dell'Unione Europea.  

"Di fronte alla prima, grande crisi sanitaria e insieme economica della sua storia - ha detto il presidente di Febaf, Luigi Abete -, l’Unione Europea ha reagito". Basti pensare alle intese raggiunte  per l'erogazione di ingenti finanziamenti ai piani di rilancio nazionali, che rappresentano, insieme alle azioni della Bce e al venir meno di alcuni vincoli di bilancio, "un’occasione da cogliere con il massimo di coordinamento e concretezza".

Secondo Febaf, pertanto, ora sono necessari interventi volti a evitare che "l’applicazione del quadro normativo attuale abbia effetti pro-ciclici negativi e indesiderati". Sarebbe importante, dicono dall'associazione, sospendere temporaneamente, o rimodulare, una serie di vincoli regolamentari del quadro normativo bancario e finanziario, norme varate in un contesto economico diverso,  pensate per affrontare "una situazione di crisi ordinaria, non invece una crisi di così ampia portata come questa indotta dalla pandemia".  

In sintesi, Febaf chiede, tra le altre cose: la modifica delle attuali regole sui crediti deteriorati; i noti aggiustamenti di Solvency II; una gestione ad hoc delle crisi per le banche medio-piccole; aggiustamenti in vista di Ifrs17; rivedere Basilea 3; affrontare le questioni di finanza sostenibile; impegnarsi nella sfida del digitale; riformare Mifid; regolamentare i mandati fiduciari.

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