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Fpa, ecco la proposta di salvataggio del commissario

Ermanno Marinetto ha illustrato alle parti il percorso tecnico per arrivare a rimettere in carreggiata il fondo: l’ipotesi prevede il passaggio da due a una sola gestione

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Per il Fondo pensione agenti, attualmente commissariato, si sta provando a cercare una soluzione che possa essere definitiva e sostenibile. Il commissario Ermanno Martinetto, al quale è stato affidato il non facile compito di rimettere in carreggiata il fondo, ha presentato le linee guida relative alla sua proposta di risanamento. A tale scopo, ieri (23 luglio) sono stati convocati, presso la sede di Fonage, i rappresentanti di Anapa, Sna e Unapass e quelli di Ania e UnipolSai. È stato illustrato il quadro tecnico all’interno del quale il commissario propone di agire, alla luce del disavanzo prospettico riscontrato in Fpa, pari a 582 milioni, corrispondente a circa il 43% del patrimonio valutato del fondo.
Anche se non ancora definita in termini numerici, l’ipotesi avanzata dal commissario prevede l’unificazione delle due attuali gestioni che compongono Fpa (gestione ordinaria e gestione integrativa) in un’unica gestione. La proposta è sostanzialmente quella di mantenere soltanto delle posizioni individuali, generando una pensione che dovrà essere proporzionata al montante dei contributi e all’età in cui si va in pensione.
Allo stato attuale, la parte ordinaria è a pura prestazione definita; la gestione integrativa, invece, determina una pensione sulla base di posizioni individuali, come in una sorta di polizza vita a rendita vitalizia differita.
Dal punto di vista tecnico, l’idea proposta è dunque quella di utilizzare il valore di trasferimento in capo a ciascun aderente attivo, derivante dalla gestione ordinaria, e accorparlo a quello della gestione integrativa. Il valore di trasferimento sarebbe pari ai contributi versati più i rendimenti ottenuti fino a oggi. A decorrere dal primo gennaio 2016, quindi, si arriverebbe ad avere una gestione che rimarrebbe congelata (e su cui non confluirebbero più contributi), e una nuova gestione a pura contribuzione definita, nella quale affluirebbero tutti i contributi. In questo modo si otterrebbe che, al termine del periodo lavorativo, il montante del pensionando diventerebbe il premio unico di una rendita vitalizia.
La proposta prevede anche una variazione sulla rendita garantita della gestione integrativa che apporterà anche il valore di trasferimento delle gestioni ordinarie e che, dal rendimento minimo garantito di 2,25% (attualmente in vigore) verrà abbattuto all’1%. Oltre a ciò sarà necessario un contributo di riequilibrio ottenuto dal taglio delle pensioni attualmente erogate.
Ania ha confermato il contributo di 20 milioni che aveva già proposto alcuni mesi fa: all’interno di questa cifra sarebbe incluso anche il contributo di UnipolSai (quando tale cifra fu stanziata, infatti, la compagnia non era ancora uscita dall’associazione delle imprese). Questi 20 milioni dovranno servire ad attenuare le minori prestazioni che avranno, nei prossimi 3-4 anni, i pensionandi, i quali subirebbero una diminuzione più forte rispetto alle promesse attese.
Nel corso della riunione, Martinetto ha anche ribadito la non sussistenza di vincoli giuridici legati al fondo, precisando che la trasformazione di Fpa è funzionale al risanamento: le due cose, ha sottolineato il commissario, viaggeranno in parallelo.
Tutte le parti si sono riservate di studiare dettagliatamente la documentazione nella quale è illustrato il piano: eventuali osservazioni dovranno pervenire al commisario entro il termine del 31 agosto. La riunione è stata aggiornata al 10 settembre: in quella data verranno anche effettuate tutte le valutazioni relative ai numeri dell’operazione.

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