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Unipol rilancia sulla finanza sostenibile

La presentazione del bilancio integrato 2018 ha fornito l’occasione per rinnovare l’impegno del gruppo assicurativo in attività green e socialmente responsabili: l’asticella è fissata a 600 milioni di euro in investimenti tematici che supportano il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda 2030

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Un 2018 chiuso con il 98,2% del portafoglio investimenti in linea con i criteri di sostenibilità, capaci di creare 380 milioni di euro in valore sociale, ambientale cognitivo. E ora è tempo di rilanciare. Il gruppo Unipol ha presentato ieri, alla Torre Velasca di Milano, i numeri del bilancio integrato 2018 che, per il terzo anno, ha unito ai risultati finanziari anche quelli conseguiti in termini di sostenibilità socio-ambientale. Per l’amministratore delegato del gruppo, Carlo Cimbri, i traguardi appena raggiunti sono soltanto “l’inizio di un percorso che deve ancora andare molto avanti. C’è ancora molto da fare – ha spiegato – perché il tema della sostenibilità diventi effettivamente patrimonio degli investitori”.

A sostegno dell’Agenda 2030
La presentazione del bilancio integrato ha quindi fornito l’occasione per rinnovare l’impegno del gruppo assicurativo e fissare nuovi (e più alti) obiettivi in materia di investimenti sostenibili. 
Unipol, che ha già aderito ai Principles for responsible investment delle Nazioni Unite e definito politiche di investimento che integrano anche un’analisi extra-finanziaria dei fattori di sostenibilità, ha messo in particolare nel mirino gli obiettivi dell’Agenda 2030. L’orizzonte temporale resta quello del piano strategico Mission Evolve che è stato presentato lo scorso maggio a Milano. Entro il 2021, pertanto, il gruppo assicurativo punta a incrementare gli investimenti tematici in attività che supportino il raggiungimento degli SDGs, ossia gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite: l’asticella è fissata a 600 milioni di euro, segnando un rialzo dell’84% rispetto al livello del 2018.

Titoli e soluzioni sostenibili
Con il supporto de The European House – Ambrosetti, il gruppo assicurativo ha stimato che i 12,5 miliardi di euro investiti in titoli non governativi eligible, ossia emessi da soggetti che rispettano i criteri Esg, hanno determinato la creazione di valore ambientale, sociale e cognitivo per 380 milioni di euro. Unipol punta adesso ad aumentare ulteriormente la quota di investimenti sostenibili nel proprio portafoglio e ad incrementare le attività in settori che presentano significative esternalità positive. Così facendo, auspica il gruppo assicurativo, il valore creato nel 2021 potrà attestarsi a 440 milioni di euro, in rialzo del 16% rispetto al 2018.
Altra area centrale di intervento sarà poi la definizione e distribuzione di prodotti con un positivo impatto sociale e ambientale: il gruppo si propone di portare la penetrazione delle soluzioni sostenibili sul portafoglio assicurativo complessivo dal 22,7% del 2018 al 30% dell’orizzonte di piano.

Il valore della formazione
Un ruolo di primo piano, in questo contesto, sarà poi ricoperto dalla formazione. Già oggi, il programma di formazione non obbligatoria, che ha coinvolto il 75% dei 10.400 dipendenti del UnipolSai Assicurazioni, ha generato quasi 10 milioni di euro in termini di maggior produttività per l’intero organico e incremento del capitale umano. Un approccio del tutto simile è stato replicato per calcolare l’impatto della formazione rivolta alla rete distributiva, che ha toccato 28.700 persone (88% del totale) e generato valore per 44 milioni di euro.
Unipol, secondo il bilancio integrato, ha infine generato nel 2018 benefici ambientali per 2,7 milioni di euro attraverso iniziative di riduzione dei consumi e il ricorso alla sola energia prodotta da fonti rinnovabili.

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