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Net Insurance, nel 2023 raddoppierà il fatturato

Presentato il piano industriale: dai 62 milioni di euro del 2018, la raccolta premi raggiungerà i 170 milioni. La società guidata da Andrea Battista prevede anche un utile netto pari a 17 milioni. Aggredito il cigno nero, ora si pensa alla crescita

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Net Insurance ha presentato, a Milano in Borsa Italiana, il piano industriale che guarda al 2023. Entro quell’anno, la compagnia guidata da Andrea Battista promette di realizzare oltre 170 milioni di euro di raccolta premi e un utile netto pari a 17 milioni. Numeri in decisa progressione se si guarda al bilancio del 2018, riapprovato dal cda insieme a quello del 2017 (ci torneremo dopo), che fissa il fatturato in 62 milioni di euro e l’utile netto normalizzato (cioè al netto di proventi collegati a eventi straordinari) di circa sei milioni. Queste cifre, precisa la compagnia, non considerano i recuperi derivanti dalle azioni messe in campo nella vicenda della sottrazione dei titoli di Stato per un ammontare complessivo di 26 milioni di euro. Net Insurance, comunque, prevede di recuperare almeno 15-20 milioni con le azioni legali in cui è impegnata. Il Solvency II ratio, inoltre, che parte dal 163% di fine 2018, raggiungerà la forbice tra il 170% e il 180%: con un recupero pari al 50% delle somme distratte, il valore si riporterà attorno al 200%, dicono dalla compagnia.

OBIETTIVI REALIZZABILI SENZA RISORSE AGGIUNTIVE 
Per quanto riguarda gli altri target forniti dalla società, le spese operative complessive, che oggi sono pari a circa 15 milioni di euro, arriveranno nell’arco del piano oltre i 23 milioni, mentre il risultato tecnico netto si attesterà oltre i 19 milioni di euro nel 2023 dagli 8,6 milioni del 2018. Il combined ratio dovrebbe scendere gradualmente dall’88% atteso per fine 2019 all’81% del 2023. Infine, il Roe a regime, cioè nel 2022-2023, sarà in area 20% dall’11,3% del 2018. “Il cigno nero è stato circoscritto, il business è in crescita e il modello di sviluppo di Net Insurance è efficace”, ha sottolineato l’ad Battista durante la presentazione del piano industriale, facendo anche riferimento alla sottrazione dei titoli di Stato dal portafoglio della compagnia. “Tutti i target che abbiamo fornito – ha aggiunto – sono realizzabili senza risorse aggiuntive, grazie al buffer di Archimede, alle attività di ottimizzazione e alla generazione operativa di capitale”.

LE AZIONI CONTRO IL CIGNO NERO 
Insomma, numeri ambiziosi ma molto concreti, ha sottolineato Battista, che fanno leva su solide basi, e cioè su una struttura che ha saputo reagire a un evento, la sottrazione dei titoli di Stato, assolutamente inatteso e imprevedibile: “un autentico cigno nero – ha detto l’ad –, un fatto a elevatissima severity e bassissima frequenza, che ha richiesto la rivisitazione di tutto il piano industriale e un approccio olistico alla risoluzione del problema”. Un’azione che ha fatto della trasparenza “una cifra non negoziabile” e che ha richiesto (e sta ancora richiedendo) al nuovo management uno sforzo importante. 
Durante il forensic audit, affidato a Pwc, sono state avviate tutte le azioni legali (dirette e indirette) per il recupero delle somme distratte. Sempre a cura di Pwc, è stata fatta una indipendent review di tutti i processi fondamentali dell’impresa, mentre Kpmg ha seguito la revisione completa e la riapprovazione dei bilanci 2017 e 2018. Tutto questo lavoro rappresenta “una solida base per il nuovo piano industriale”, ha specificato Battista, e ha portato anche a un rafforzamento di tutte le attività di controllo.

LE FONDAMENTA DEI PILASTRI DEL BUSINESS 
Il piano si basa essenzialmente su un business model fatto di quattro pilastri: la valorizzazione del business della cessione del quinto; lo sviluppo della bancassicurazione danni e protezione; quello del canale broker retail danni; e l’attivazione delle piattaforme digitali. Al servizio di questi quattro ambiti, Net Insurance ha curato la patrimonializzazione (Solvency II ratio al 163%); la formazione della squadra, con l’ingresso di quattro figure di top management, cinque di middle management e ulteriori ingressi programmati nei prossimi 12 mesi. Per quanto riguarda invece l’aggiornamento tecnologico, la compagnia ha investito circa otto milioni di euro su un front end di vendita per ottimizzare l’integrazione con i partner e l’efficacia del collocamento prodotti; un data hub per estrarre il massimo valore dai dati; un sistema di cyber security per ridurre il rischio informatico, centrale per lavorare come piattaforma aperta; e poi ci sono le partnership per l’innovazione con imprese del mondo insurtech. Infine, c’è il lavoro fatto sul brand, cioè la sponsorizzazione delle divise degli arbitri di calcio e lo sviluppo di una gamma di prodotti ad hoc per il mondo calcistico.

TRA VECCHI E NUOVI AFFARI 
Per quanto riguarda il merito dei singoli business, la cessione del quinto crescerà moderatamente nei volumi, consolidando i livelli di redditività tecnica già raggiunti. “A maggio – ha fatto notare Battista – il tasso di crescita era in linea con il target; il fatturato a fine anno sarà di 59 milioni di euro, contro i 49 del 2018, e la redditività tecnica resterà sotto il 90%”. Il nuovo business della bancassicurazione è probabilmente il fiore all’occhiello della nuova gestione: l’avvio del segmento “è stato più rapido delle migliori previsioni”, con tre accordi già in essere (Sparkasse, Banca popolare di Puglia e Basilicata e Ibl Banca), e con lo sviluppo e il lancio di un’ampia gamma prodotti danni e protezione. Nell’arco del piano saranno circa quattro i milioni di investimento in strumenti di vendita avanzati e formazione delle reti. Con i broker, Net Insurance si muoverà chirurgicamente: ad aprile è stata avviata la collaborazione con Vitanuova (prodotti infortuni e casa); sono in corso “numerosi dialoghi con broker di medie dimensioni”, mentre è già stato lanciato “un prodotto innovativo legato alla protezione del credito”. E infine c’è la piattaforma digitale: un business che comprenderà circa 1,7 milioni di euro d’investimenti in digital e insurtech e anche possibili acquisizioni di partecipazioni di minoranza in marketplace, data analitycs, tool sinistri, motori per l’instant insurance, sino a un ammontare complessivo di 3-4 milioni di euro.






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