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Generali, collocato un bond subordinato per 1 miliardo di euro

L'emissione a 12 anni, andata a ruba in poche ore, completa le esigenze di finanziamento fino alle call date del 2016

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Il gruppo Generali ha collocato oggi un'emissione obbligazionaria subordinata, a tasso fisso e della durata di 12 anni, per un importo complessivo di un miliardo di euro. L'emissione, rivolta a investitori istituzionali, ha ricevuto una domanda per 7,4 miliardi di euro, oltre sette volte superiore al target. Con l'emissione odierna il Leone ha coperto le esigenze di finanziamento fino alle call date del 2016.
Più del 80% è stato allocato a investitori istituzionali a lungo termine: per il gruppo triestino è la dimostrazione dell'ottimo riconoscimento del credito di Generali presso gli investitori blue chip". A seguito del riscontro di mercato particolarmente positivo, la guidance di spread è stata rivista, rispetto alle indicazioni iniziali in area 250 punti base, a uno spread finale fissato a 225 punti base, con una cedola pari al 4,125% ed un relativo prezzo di emissione del 99,073%.
L'emissione, spiega Generali in una nota, "è finalizzata sia al ripristino del capitale regolamentare a seguito della mancata ammissibilità del finanziamento subordinato per 500 milioni di euro acceso nel 2008 e già ripagato, che al rifinanziamento del debito senior di gruppo in scadenza nel 2015, a un costo inferiore per il gruppo". Complessivamente l'emissione porterà a un miglioramento dell'Interest cover ratio di gruppo. Il Leone ritiene ora di possedere le risorse necessarie per ottenere una riduzione netta del debito di un miliardo di euro entro il 2014 e ha anche rifinanziato il debito senior in scadenza nel 2015 con uno strumento subordinato, di fatto riequilibrando il mix di indebitamento del gruppo tra debito senior e subordinato.
L'emissione, realizzata con il supporto di Barclays (structuring advisor), Mediobanca, Morgan Stanley, Ubs e Unicredit in qualità di joint lead managers, ha raccolto un forte interesse da parte degli investitori esteri, che hanno rappresentato circa l'87% dell'ammontare emesso: circa il 34% dell'emissione è stato allocato a investitori istituzionali inglesi, circa il 14% a società tedesche e il 12% in Francia.

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