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Poste Vita, la raccolta cresce a 14,5 miliardi di euro

La compagnia vuole potenziare il settore salute: lo scorso 4 novembre, ha acquistato il gruppo Sds

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L’incremento della raccolta spinge le performance di Poste Italiane nel business delle polizze. Nei primi nove mesi del 2015, i servizi assicurativi del gruppo hanno visto aumentare i ricavi complessivi, raggiungendo quota 16,9 miliardi di euro, in crescita del 10% rispetto al periodo dello scorso anno. Questo incremento, come sottolinea una nota di Poste Italiane, “è totalmente ascrivibile alla crescita dei premi”. Nello specifico, Poste Vita, le cui riserve tecniche sono pari a 97,4 miliardi di euro (erano 87,1 miliardi a fine dicembre 2014) ha contabilizzato premi per circa 14,5 miliardi di euro (12,7 miliardi nei nove mesi 2014), principalmente “grazie alla commercializzazione di prodotti di ramo I e, in via residuale, prodotti di ramo III e V”. l’incremento dei ricavi è stato quasi interamente compensato dal fisiologico incremento delle riserve tecniche assicurative.
Il risultato operativo è stato pari a 351 milioni di euro, in crescita del 13,2% rispetto ai primi nove mesi del 2014 (310 milioni di euro). Secondo l’ad e dg di Poste, Francesco Caio, “i solidi risultati trimestrali riportati confermano che il nostro piano di trasformazione è ben avviato e rappresentano una buona base per i risultati attesi di fine anno”.
Tra gli obiettivi strategici di Poste Vita c’è quello di “potenziare l’offerta individuale e collettiva nel settore salute”: va inquadrata in questo senso l’acquisizione, lo scorso 4 novembre, Sds (System data software, società che detiene il 100% di Sds Nuova sanità). “Il gruppo Sds – si legge  in una nota di Poste – svolge attività di gestione dei servizi e liquidazione delle prestazioni per conto, tra l’altro, di fondi sanitari privati per l’assistenza sanitaria integrativa (quali il Fasi e il Faschim) ed è attivo nel campo della progettazione, sviluppo e manutenzione di prodotti software gestionali e dell’erogazione di servizi informatici professionali”.

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