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Fonsai, si va avanti compatti con Unipol

La famiglia Ligresti esclude contatti con Sator-Palladio

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I Ligresti sono compatti su Unipol". Questo è quanto afferma una fonte vicina alla famiglia commentando le due opzioni per il riassetto di Fonsai, che coinvolgono Unipol e Sator-Palladio. Giulia Maria Ligresti, presidente e ad di Premafin, la finanziaria del gruppo, aveva dichiarato in mattinata a margine di un incontro in famiglia nella sede di Milano, che non c'è stato ad oggi "nessun contatto" con i fondi. Del resto la stessa fonte ha confermato che non ci sono stati contatti con Arpe e Meneguzzo: "No, lo escludo nel modo più assoluto".

Quanto alle penali previste dal contratto siglato dalla famiglia con il gruppo bolognese, la fonte ha sottolineato che "non ci sono penali quantificate, non c'è nessuna cifra. Vale il principio generale del diritto, per cui se una parte è inadempiente può correre il rischio del risarcimento danni". Sull'incontro di ieri fra l'advisor di Premafin e le banche creditrici la fonte ha sottolineato che "le banche hanno ascoltato l'esposizione di Banca Leonardo. E' stato un primo incontro e le banche si sono riservate" di dare una valutazione.

Inoltre lunedì prossimo ci sarà un nuovo appuntamento fra Banca Leonardo e gli istituti di credito. L'ipotesi di un interesse di Axa per Fonsai "non esiste per niente", mentre non si è "mai parlato" delle partecipazioni strategiche detenute dal gruppo in Mediobanca e Rcs. La fonte vicina alla famiglia ha spiegato anche che sull'opzione di fondere il gruppo Fonsai con Unipol, Salvatore Ligresti "è dispiaciuto", dopo esserne stato una vita alla guida".

Intanto intervenendo al congresso di Legacoop agroalimentare del nord Italia, Pierluigi Stefanini, presidente del gruppo Unipol, ha sottolineato che con il progetto di maxifusione con Fonsai, Unipol mira a creare le condizioni perché "il settore assicurativo possa essere più europeo, più moderno e più rispettoso dei propri interlocutori, a partire dagli assicurati".

A margine dell'assemblea, Stefanini ha poi spiegato che le cooperative vogliono crescere "per essere più influenti nel mercato, per fare economie di costi, per determinare economie di competenze nelle imprese, nonché per portare nel mercato i nostri valori e le nostre competenze". Per Stefanini le cooperative possono dare al Paese un contributo per un'economia "giusta, pulita, trasparente, responsabile". Riguardo al lato industriale di Fonsai il numero uno di Unipol ha dichiarato che si sta "cercando di dare una risposta a un problema di un'azienda che è in grave difficoltà e quindi favorire un salvataggio in un settore come quello assicurativo che è molto importante per il Paese. Naturalmente - ha aggiunto - vogliamo crescere nel mercato e creare valore per Unipol e le sue attività, per i suoi interlocutori, azionisti, agenti e lavoratori".

Per Stefanini, Unipol cerca di creare "le condizioni perché il settore assicurativo possa essere più europeo, più moderno e rispettoso dei propri interlocutori a partire dagli assicurati".

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