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Il cda di Premafin dà il via libera all'aumento per Unipol

Respinta la proposta di proroga del presidente Giulia Ligresti

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Il cda straordinario di Premafin ha dato via libera all'ingresso di Unipol nel capitale. La firma sull'operazione è stata messa per conto della holding dal direttore generale Andrea Novarese.

Il presidente di Premafin, Giulia Ligresti, aveva proposto al cda una proroga dei termini per l'ingresso di Unipol oltre la scadenza di domani. La proposta è stata messa ai voti ed è stata respinta dalla maggioranza dei consiglieri, anche per ragioni tecniche, dal momento che è già in corso l'aumento di capitale di Fonsai, che la holding dovrà sottoscrivere.

Ieri Paolo Ligresti, titolare di Limbo, finanziaria che controlla il 10% della holding di famiglia, in una lettera indirizzata a Unipol, Premafin, alla Consob e all'Isvap, aveva minacciato di tutelare i propri diritti di azionista in ogni sede opportuna e con tutte le modalità previste dalla legge" qualora si fosse proceduto con l'aumento. Ligresti aveva anche affermato di voler esercitare il diritto di recesso, contro quanto deciso da Premafin e Unipol.

Ma già in mattinata, all'inizio della riunione, si capiva come sarebbero andate le cose. Il board aveva scritto infatti che la mancata sottoscrizione dell'aumento riservato a Unipol entro domani avrebbe avuto "gravissime conseguenze" per Premafin; poiché le banche creditrici avrebbero recesso dalla ristrutturazione del debito facendo saltare il piano di risanamento. Ecco perché aspettare i tempi dell'assemblea, come richiesto dal custode giudiziale del 20% delle azioni ordinarie, sarebbe stato un suicidio.

Il cda di Premafin ribatte ad Alessandro della Chà, il custode giudiziale, che d'altra parte non tocca all'assemblea esprimersi sulla proposta alternativa di Sator e Palladio. Nella relazione del custode si sottolineava infatti che i soci non erano stati posti in condizione di comparare l'offerta di Unipol con quella dei fondi di Matteo Arpe e Roberto Meneguzzo: ai sensi dell'articolo 2380 del codice civile è compito degli amministratori. Il cda di Premafin "è pertanto l'unico soggetto titolato a indirizzare l'attività sociale" e nell'ambito dei suoi poteri "ha individuato, valutato, negoziato e validamente deliberato la stipula di un accordo con Unipol" che per gli aspetti di competenza dei soci, e cioè la delibera sull'aumento di capitale "è stato poi correttamente posto al vaglio dei medesimi in sede assembleare lo scorso 12 giugno". 

Il board precisa anche che la valutazione dell'offerta di Sator su Fonsai, in vigore alla data dell'assemblea di Premafin, era di competenza del cda di Fonsai ed eventualmente dei soci della compagnia in sede di assemblea, e non riguardava direttamente Premafin. Quindi in definitiva non c'erano altre offerte dirette alla holding, salvo la proposta di aumento di 400 milioni esclusivo per Unipol.

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