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Eurovita, non è il momento per un fondo garanzia delle assicurazioni

Sulla compagnia, in crisi, ha detto ieri il governatore Visco, sono puntati i fari di Bankitalia. Farina (Ania) frena su un eventuale salvagente per le compagnie come quello per le banche. Per Cimbri (Unipol) il salvataggio non è difficile, ma "serve buona volontà"

Eurovita, non è il momento per un fondo garanzia delle assicurazioni
Per arrivare al salvataggio di Eurovita, “sono in corso trattative per l’intervento di un gruppo di banche e assicurazioni”. Lo ha affermato ieri, pur senza citare direttamente il nome della compagnia, il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, nelle sue considerazioni sull’attività di Palazzo Koch. “Seguiamo attentamente la questione – ha detto Visco – in collaborazione con l’Ivass e in contatto con le autorità di governo. Come per le banche, anche per le assicurazioni sulla vita l’aumento dei tassi di interesse può comportare una contrazione della raccolta netta dei prodotti con rendimento prefissato. Le compagnie italiane – ha sottolineato il governatore – sono nel complesso robuste e ben capitalizzate e sono in grado di reagire alle mutate condizioni di mercato soprattutto tornando a privilegiare la componente prettamente assicurativa della propria offerta”.

Nel caso di Eurovita, ha rilevato Visco, “caratterizzato da specifiche debolezze messe in luce dall'azione di vigilanza e dalla mancata tempestiva attuazione della ricapitalizzazione prudenziale richiesta dall'autorità di controllo, sono state assunte misure di risanamento e salvaguardia, tra cui la sospensione temporanea dei riscatti anticipati. In assenza di fondi di garanzia in grado di tutelare la clientela”.

Sul salvataggio di Eurovita, si è espressa, a margine del discorso di Visco, anche la presidente di Ania, Maria Bianca Farina. “Si sta lavorando – ha detto – e speriamo che si riesca ad arrivare a una soluzione che metta al riparo clienti e risparmiatori da conseguenze negative. Siamo molto impegnati”. Rispondendo alla domanda di un cronista su un eventuale fondo di garanzia delle assicurazioni come per il comparto bancario che possa intervenire nei casi di crisi quali Eurovita, Farina ha affermato: “ci aspettiamo che avvenga ma non credo sia ora il momento giusto”.

Anche il presidente di Unipol, Carlo Cimbri, ha risposto alle domande dei cronisti a margine dell’evento, parlando del caso Eurovita. Il salvataggio della compagnia commissariata “non è difficile, ci vuole solo buona volontà”. Le cinque compagnie principali (Unipol, Intesa Sanpaolo Vita, Generali, Poste Vita e Allianz) “hanno definito uno schema di messa in sicurezza per i clienti di Eurovita – ha aggiunto Cimbri – che prevede il subentro e le compagnie si farebbero carico della società, di tutto il portafoglio, eccetera. L’unica condizione – ha osservato Cimbri – è che le banche, che hanno collocato questi prodotti, finanzino a tasso zero, fino alla scadenza naturale delle polizze, in caso di eventuali riscatti da parte dei clienti”. Se questo se non avviene, ha concluso il presidente di Unipol, “ci saranno altri schemi di salvataggio”.

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