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Le iniziative di Allianz Italia per la Diversity

Il tema è stato al centro dell'appuntamento, a cui hanno partecipato anche Klaus-Peter Roehler e Oliver Baete, organizzato martedì scorso a Milano dalla compagnia

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Supportare la parità di genere, l'inclusione di persone svantaggiate e con disabilità e, più in generale, le politiche di valorizzazione delle risorse umane. Sono alcuni degli argomenti che Allianz Italia, martedì scorso a Milano, ha voluto porre al centro dell'attenzione in occasione della Giornata sulla diversity. L'appuntamento, organizzato con la partecipazione di Oliver Baete (nella foto), membro del board of management di Allianz SE, ha rappresentato anche l'occasione per presentare le iniziative realizzate in quest'ambito da Allianz Italia, attività sono state illustrate dall'ad Klaus-Peter Roehler. Ne è seguito un dibattito, a cui hanno partecipato più di 200 manager della compagnia (molti dei quali collegati anche dalla sede di Trieste), nel corso del quale il tema è stato ulteriormente approfondito con un workshop che si è avvalso dei contributi di Odile Robotti di Learning Edge, e di Chiara Paolino, del Diversity management lab della Sda Bocconi.

Secondo Baete, la diversity può essere un volano di crescita per un gruppo mondiale come Allianz. I vantaggi vanno ben al di là della ricerca di talenti. Riconoscere, promuovere e sviluppare la parità di genere, l'uguaglianza in termini di razza, credo religioso, orientamento sessuale, l'inclusione delle persone svantaggiate o con disabilità - ha sottolineato Baete - dovrebbero essere valori essenziali per una realtà innovativa e orientata al cliente come il gruppo Allianz". Roehler ha poi voluto rimarcare che i valori della diversity e dell'inclusione sono interpretati nel mondo Allianz da un duplice punto di vista: "dal lato del customer branding, Allianz si rivolge a una clientela mondiale - ha spiegato l'ad di Allianz Italia - e, per coglierne appieno le esigenze e capire le reali necessità, è importante avere al proprio interno tutti i punti di vista e la varietà di una comunità globale, e quindi riflettere questa diversità tra i propri dipendenti. Dal lato dell'employer branding - ha concluso Roehler - essere attrattivi e competere per i talenti significa essere consapevoli delle differenze fra i candidati e offrire loro un contesto attento ai valori, sensibile alle esigenze di rispetto e attenzione e che sia sfidante". In tema di sviluppo professionale e a conferma dell'impegno verso i giovani, Laura Pavani, responsabile Talent management e diversity manager della compagnia, ha ricordato che tra poche settimane, a metà marzo, prenderà il via l'edizione 2014 dell'Allianz talent programme, un progetto ideato specificamente per favorire l'ingresso di giovani talenti nella realtà del gruppo.

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