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Australia, no alla polizza pubblica

Secondo l'Ica, l'eventuale istituzione di una compagnia pubblica non farebbe altro che trasferire il rischio sul bilancio dello Stato

Australia, no alla polizza pubblica
L’Insurance Council of Australia (Ica) boccia la proposta del partito liberale di Tasmania di istituire una compagnia pubblica di assicurazione per ridurre i premi proposti alla popolazione. Come si legge in una nota diffusa dall’associazione di categoria, il progetto “porrebbe un rischio finanziario significativo per il bilancio pubblico, senza intervenire sulle cause profonde che stanno alla base dei prezzi assicurativi”. 

La proposta, più nel dettaglio, “trasferirebbe il rischio da un sistema privato che funziona al bilancio dello Stato, facendo ricadere sulla popolazione della Tasmania il costo della ripresa in caso di un evento climatico estremo”. L’Ica, a tal proposito, cita il caso del programma nazionale di assicurazione contro le alluvioni degli Stati Uniti che, secondo la nota, avrebbe generato “un debito di oltre 20 miliardi di dollari” per le casse del governo federale a seguito della drammatica stagione degli uragani che si è registrata nel 2017. 

La posizione della sigla è che il sistema attuale funziona e che, alle condizioni attuali, è pienamente in grado di garantire la protezione di un territorio che per il 98% è soggetto al rischio di incendi boschivi. “Se i roghi del cosiddetto Martedì Nero del 1967 si verificassero oggi, genererebbero perdite assicurative stimate in 4,1 miliardi di dollari, una cifra che, stando agli attuali accordi, potrebbe essere coperta dal settore privato”, si legge nella nota.

La proposta del partito liberale di Tasmania è stata avanzata nelle battute finali della campagna elettorale per il rinnovo del parlamento dell’isola.

Questa news è tratta dalla rubrica "Uno sguardo sul mondo" che è stata pubblicata venerdì 11 luglio 2025 su Insurance Daily: clicca qui per scaricare il numero completo.

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