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Modelli di business emergenti: P2P e on-demand

Tecnologia e nuova experience del cliente mutuata da altri settori hanno aperto la strada a soluzioni assicurative innovative, agili e basate sulla velocità di interazione compagnia e consumatore

Watermark vert
Tra i nuovi modelli di business che si stanno affermando nel comparto assicurativo, la peer-to-peer insurance e l’on-demand insurance sono quelli che stanno ricevendo maggiore riscontro dal mercato, perché si adattano in modo più efficace all’esigenze della clientela.
Il modello P2P è una rivisitazione del concetto di mutualità che ha portato alla nascita delle assicurazioni: un gruppo di conoscenti decide di assicurarsi da un rischio accantonando dei premi che, allo scadere della polizza, vengono redistribuiti al netto delle spese per la riparazione dei sinistri. Tale modello è stato integrato da nuove tecnologie quali interfacce mobile per permettere agli assicurati di connettersi più facilmente e analytics per fornire customer experience evolute. La P2P insurance presenta numerosi vantaggi perché porta a una riduzione delle asimmetrie informative tra assicurato e compagnia, limitando il rischio frode. Nonostante ciò, si registrano delle difficoltà da parte delle realtà che lo hanno adottato, soprattutto nel trovare un numero sufficiente di sottoscrittori per alimentare il fondo a copertura dei sinistri. Il modello P2P sta riscontrando una recente diffusione perché alcune insurtech hanno deciso di applicare in ambito assicurativo i concetti legati alla sharing economy, come è stato il caso del crowdsourcing o del P2P lending in ambito finanziario. Di seguito alcuni esempi di queste insurtech.

Le potenzialità del P2P assicurativo
Lemonade è stato uno dei primi player a introdurre questo modello nel mercato statunitense per la sottoscrizione di polizze property, dedicate alla clientela retail. La compagnia utilizza strumenti innovativi anche per la gestione della relazione con l’assicurato: ne è un esempio la possibilità di denunciare un sinistro tramite app e ricevere il risarcimento in appena 3 secondi, nel caso in cui l’algoritmo antifrode non rilevi comportamenti sospetti. Un’altra insurtech che si basa sul modello P2P è Friendinsurance, che è stata scelta da Deutsche Bank per la distribuzione di polizze danni nel mercato tedesco, attraverso l’interfaccia web. L’istituto finanziario ha infatti scelto questo player per offrire ai clienti la possibilità di gestire in modo semplice le proprie polizze, approfittando anche della possibilità di ricevere un cashback sul premio versato, tipica del modello P2P. 

I modelli on-demand basati sulla velocità
Il modello on-demand si basa sulla possibilità di attivare rapidamente delle polizze temporanee, anche in punti di contatto non convenzionali, che coprono i bisogni dell’assicurato nel momento in cui questi si manifestano effettivamente. Questo modello nasce dalla diffusione, avvenuta in altri contesti, di servizi che offrono ai clienti la possibilità di scegliere e acquistare rapidamente il prodotto più adatto alle loro esigenze tramite marketplace digitali. Si pensi alla diffusione di Netflix per la fruizione di contenuti video, o i food delivery nell’ambito della ristorazione. Nonostante ciò, l’implementazione di questo modello nel contesto assicurativo comporta delle problematiche; ad esempio, le compagnie dovranno essere più veloci non solo nell’emissione della polizza, ma anche nella valutazione della rischiosità dell’assicurato, soprattutto in ottica antifrode. 

Il caso Zhong An
Alcune insurtech sono state le prime a introdurre questo modello. Ne è un esempio Trov Insurance, che ha creato un modello on-demand in cui gli utenti possono assicurare beni personali quali oggetti di elettronica, apparecchi fotografici e strumenti musicali. Una delle funzionalità più interessanti è quella di attivare e disattivare la polizza istantaneamente tramite uno swipe sull’apposito cursore dell’app, oltre alla possibilità di aprire un sinistro utilizzando il chatbot messo a disposizione nell’app. Altro caso molto rilevante è quello di Zhong An che, nel mercato cinese, ha sottoscritto 630 milioni di polizze dopo un anno di attività, servendo 150 milioni di clienti. Il modello si basa su ridotti costi operativi e di distribuzione, ma si caratterizza anche per gli ingenti investimenti in big data e analytics. Tali tecnologie sono impiegate per sviluppare modelli di pricing e controllo del rischio molto accurati, permettendo agli assicurati di sottoscrivere polizze con un premio che, in alcuni casi, non supera i due  dollari. Zhong An distribuisce polizze anche utilizzando canali di player non assicurativi: ad esempio, distribuisce una polizza per coprirsi dal rischio di ricevere prodotti danneggiati acquistati on-line, attraverso il marketplace di Alibaba. Oppure ha avviato una partnership con Ctrip, la principale agenzia viaggi cinese, per la distribuzione di polizze travel.

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