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Fiaso, polizze obbligatorie per Asl e ospedali

Il presidente Valerio Alberti ascoltato ieri dalla commissione Affari Sociali della Camera

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Copertura assicurativa obbligatoria per Asl e ospedali; azione disciplinare obbligatoria in caso di colpa grave del personale sanitario, fino al licenziamento in caso di ripetuti casi di grave responsabilità; rapida approvazione delle tabelle ministeriali per la quantificazione del risarcimento danni derivanti dall'attività sanitaria. Il tutto facendo salvo il diritto di regresso dell'azienda nei confronti del personale con sentenza passata in giudicato per dolo e colpa grave. Sono queste, in sintesi, le proposte avanzate dal presidente della Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie ospedaliere), Valerio Fabio Alberti, nel corso dell'audizione parlamentare di ieri in Commissione Affari Sociali della Camera, sui disegni di legge in discussione sulla responsabilità professionale del personale sanitario. Proposte che secondo Alberti è auspicabile giungano al più presto a conclusione del loro iter parlamentare, perché gli oltre 31 mila esposti annui che sommergono la sanità fanno lievitare i costi assicurativi e generano il fenomeno delle medicina difensiva. Un servizio sanitario evoluto - ha osservato il presidente Fiaso - deve farsi carico dei percorsi di cura nella loro interezza, anche riguardo la gestione degli eventi avversi, garantendo in caso di accertata responsabilità un equo risarcimento. Ma è anche noto - ha aggiunto - che il sistema risarcitorio sta producendo costi di difficile sostenibilità".

Le polizze stipulate da medici e Asl ammontano infatti a un valore di 525 milioni e i costi sono destinati a lievitare, "anche per colpa di una asimmetria informativa tra aziende e cittadini e tra le stesse aziende e il mondo assicurativo". Per questo la Fiaso ha proposto il potenziamento del software nazionale Simes per consentire a ministero della Salute e Regioni di raccogliere sistematicamente tutti i dati relativi ai sinistri denunciati e agli eventi sentinella. Riguardo ai sistemi di autoassicurazione regionale (dei quali si avvalgono Emilia Romagna, Toscana, Liguria e Piemonte), Alberti ha sottolineato infine che "non è facilmente valutabile l'effettivo risparmio conseguito, che deriva dal saldo tra le sicure minori spese di breve periodo e l'aumento dell'esposizione ai rischi nel lungo periodo. Anche se - ha concluso - il successo dell'operazione dipenderà dalla capacità della gestione dei sinistri da parte degli organi regionali e dal fatto che i fondi siano effettivamente accantonati e salvaguardati dal rischio di pignoramento".

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