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Rami danni, nel 2017 crescono dopo anni in flessione

L'incremento rispetto al 2016 è dell'1,1%. Il quarto trimestre fa segnare la terza variazione tendenziale positiva consecutiva

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Si attesta a 36,8 miliardi di euro il totale dei premi danni raccolti in Italia dalle imprese italiane e dalle rappresentanze Ue ed extra Ue alla fine del quarto trimestre 2017. L'incremento rispetto al 2016 è dell'1,1%: si tratta della terza variazione tendenziale positiva dopo cinque anni consecutivi di calo. I dati sono stati comunicati da Ania.
I premi Rc auto sono stati pari a 13,8 miliardi, ancora in calo del 2,2% rispetto al quarto trimestre del 2016, mentre gli altri rami danni crescono del 2,6% sfiorando i 20 miliardi. 

Per quanto riguarda la distribuzione, gli agenti, con il 76,3% della quota di mercato, si confermano il primo canale ma continua il calo, giacché alla fine del quarto trimestre del 2016 il dato era al 77,1%. Nell'Rc auto, l'85,8% della quota di mercato è appannaggio degli agenti, mentre i broker vanno molto forte nei corpi veicoli aerei (11,8%), corpi veicoli marittimi (13,6%) e Rc aeromobili (13,8%). I broker d'altra parte, sono il secondo canale di distribuzione dei premi danni, con una quota pari al 9,3%. Tuttavia, precisa Ania, il peso dei broker è sottostimato, in quanto non considera una quota importante di premi (circa il 26%) che questi intermediari raccolgono e che presentano alle agenzie. 
La quota degli agenti andrebbe quindi ridimensionata al 50% circa mentre quella dei broker salirebbe a 35,1%. 

Crescono leggermente le banche, al 6,1% dal 5,5% di fine 2016, che guadagnano quote anche nei rami malattia (13,1%), infortuni (11,7%), tutela legale (9,5%), incendio ed elementi naturali (8,6%) e asssistenza (8,8%). La vendita diretta, cioè direzione, vendita telefonica e internet, a fine 2017 registrava una quota del 7,9% dall'8% dell'anno prima.

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