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Periti non motor, nasce una nuova associazione: Pacta

A fondarla sono le prime quattro realtà di loss adjustment: Lercari, Cincotti & Company, AlfaCincotti, e I.E.S

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È nata una nuova associazione fra alcune tra le quattro più grandi società di servizi peritali non motor del mercato assicurativo italiano. Si chiama Pacta ed è stata fondata su iniziativa di Gruppo Lercari, Cincotti & Company, AlfaCincotti, e I.E.S. La nuova associazione, spiega un comunicato stampa (che è anche una sorta di manifesto di intenti), si propone come nuovo “punto di riferimento per la difesa e il rilancio della professionalità peritale del nostro Paese e per una rivalutazione dell’Istituto della perizia contrattuale”. L’atto costitutivo è stato celebrato lo scorso 7 febbraio a Milano dove sarà anche la sede associativa.
“In un mondo in vorticoso cambiamento  e nel quale  nulla sarà mai più come prima – si legge nel comunicato – anche il comparto dei servizi e, fra questi, quello assicurativo è in una fase fortemente evolutiva sia sotto il profilo dimensionale (fusioni, incorporazioni, integrazione ed evoluzione di strutture e di processi) che del contesto nel quale  è chiamato ad erogare il proprio servizio di fornitore  di sicurezza, così come percepito da un’utenza, sia privata che aziendale,  sempre più esposta a globalizzazione, cambiamenti  socio-politici, circolazione delle informazioni via social , rischi emergenti  e/o estremizzazione di quelli esistenti ma anche attenta al livello di servizio erogato ed ai suoi costi”. Cambiano gli uomini, evolvono le strutture e i rischi da gestire. “Ciò ha indotto i principali gruppi assicurativi a dotarsi, soprattutto per quanto riguarda i rischi non motor e aziendali, di strutture dedicate per rispondere alle esigenze di gestione del rischio retail e corporate su scala globale”. In tale contesto, sottolinea il comunicato, anche il perito/loss adjuster  (chiamato,  giorno dopo giorno, a svolgere, in caso di sinistro, un ruolo fondamentale di intermediazione con l’utenza, e  la cui operatività ha un’immediata ricaduta sui risultati del processo industriale assicurativo) “non può esimersi dal confrontarsi con le minacce e le opportunità  insite in tale cambiamento, evolvendo  verso modelli  gestionali più avanzati, orientati al cliente  e attenti ai costi”. Un contesto in continua evoluzione, infatti, se da un lato può aprire nuove opportunità, “dall’altro rende sempre più difficile e competitiva la gestione dei rischi  che solo strutture evolute ed adeguatamente dimensionate e organizzate sono in grado di gestire”. Secondo Pacta, “servono competenze manageriali che vanno ben oltre la portata, pur fondamentale,  dell’incarico assegnato”. Il comunicato di Pacta sottolinea infine che “la pur determinante presenza territoriale ed appartenenza ad un network da soli non bastano: l’altra leva su cui agire è la capacità di aggregare e attivare i migliori profili professionali in relazione alla singola tipologia del caso da gestire senza mai rinunciare a quella componente fiduciaria  sulla quale deve basarsi un corretto rapporto fornitore di servizi/compagnia".


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