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Catastrofi naturali, costi record per le compagnie: 135 miliardi di dollari

Per Munich Re nel 2017 terremoti,monsoni e uragani hanno provocato danni per 330 miliardi di dollari

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La catastrofi naturali presentano un conto salato alle compagnie assicurative. Munich Re ha calcolato che nel 2017 gli uragani statunitensi, il terremoto in Messico e l’anomala intensità della stagione dei monsoni  nell’Asia meridionale hanno portato danni per 330 miliardi di dollari, una cifra che è quasi il doppio della media degli ultimi dieci anni, pari a 170 miliardi di dollari. Gli uragani statunitensi hanno inciso per 215 miliardi di dollari sull’ammontare complessivo. Si tratta di un costo secondo solo a quello del 2011, quando a causa del terremoto di Tohoku in Giappone, i costi complessivi raggiunsero i 354 miliardi di dollari. Tuttavia, nonostante sia stato assicurato solo il 41% delle perdite complessive, il costi per le compagnie ammontano alla cifra di 135 miliardi di dollari, un livello mai raggiunto prima. Il 93% dei costi assicurativi è concentrato in Nord America, America Centrale e Caraibi, a fronte dell’83% delle perdite globali; solo il 3% dei costi per le assicurazioni è sofferto dalle compagnie in Europa, a fronte del 4% delle perdite globali. Nel 2016, quando le catastrofi naturali hanno causato danni globali pari a 175 miliardi di dollari, di cui solo il 30% era assicurato, le perdite per le compagnie ammontarono a 50 miliardi di dollari.
Nel 2017 Munich Re ha considerato 710 eventi catastrofali, di cui quasi due su tre sono avvenuti nel Nord America, Caraibi, America Centrale e Asia, mentre il 13% è avvenuto in Europa. Si tratta di un livello superiore del 59% rispetto alla media di lungo periodo considerata dai riassicuratori tedeschi. In aumento anche le vittime. Per Munich Re lo scorso anno i morti sono stati circa 10 mila, di cui il 65% in Asia e solo il 4% in Europa. 

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