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UnipolSai, Cimbri indagato per aggiotaggio

Perquisizioni della GdF nella sede bolognese della società; l'inchiesta riguarda presunti illeciti nella fusione. La società è certa dell'assoluta correttezza e trasparenza dell'operato dei propri rappresentanti

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La sede bolognese di UnipolSai è stata perquisita questa mattina dalla Guardia di Finanza, su mandato della magistratura, in relazione a presunti illeciti nella fusione tra Unipol Assicurazioni, Fondiaria Sai, Milano Assicurazioni e Premafin che ha dato origine all'attuale prima compagnia italiana nel ramo danni. Le perquisizioni sono state effettuate su mandato della Procura di Milano, relativamente all'inchiesta, condotta dal pm Luigi Orsi, sulle presunte irregolarità sulla fusione, stipulato sul finire del 2013, acquisendo efficacia a partire dal 6 gennaio 2014 a seguito dell'iscrizione dell'atto stesso nel registro delle imprese.
L'amministratore delegato di UnipolSai, Carlo Cimbri (nella foto) è indagato per aggiotaggio. Indagati altri tre manager della società: sono Roberto Giay, già amministratore delegato di Premafin Finanziaria; Fabio Cerchiai, ex presidente del consiglio di amministrazione di Milano Assicurazioni; e Vanes Galanti, in passato presidente del consiglio di amministrazione di Unipol Assicurazioni. Anche per loro l'ipotesi di reato è aggiotaggio.

Nel tardo pomeriggio, UnipolSai ha diramato una nota in cui fa sapere di aver appreso solo oggi la notizia di indagini in corso da parte dell'Autorità Giudiziaria. Al riguardo - si legge nel comunicato - nel ricordare che detta operazione si è perfezionata lo scorso 6 gennaio 2014, dopo un iter durato circa due anni, nel corso dei quali sono state ottenute tutte le autorizzazioni ed approvazioni, previste dalla vigente normativa, da parte delle Autorità di Vigilanza competenti, la società auspica tempi brevi per la conclusione di dette indagini che, si è certi, confermeranno l'assoluta correttezza e trasparenza dell'operato del gruppo Unipol e dei propri rappresentanti".
A UnipolSai "non è mai pervenuta dall'Autorità Giudiziaria nel corso degli ultimi due anni e fino alla data odierna alcuna richiesta di informazioni o chiarimenti in merito all'operazione di fusione". Inoltre, Bologna "stigmatizza che la notizia delle indagini sopra richiamate sia divenuta oggi di dominio pubblico con immediati, conseguenti e gravi impatti sul corso dei titoli del gruppo Unipol. La società - conclude la nota - si riserva ogni opportuna valutazione a tutela propria e dei propri azionisti".

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