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Ccnl Ania-dipendenti, arriva il sì dei lavoratori

Il nuovo contratto è stato approvato al voto del 65,33% dei lavoratori

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I lavoratori hanno detto sì al testo del nuovo Ccnl Ania. L’accordo raggiunto lo scorso 22 febbraio tra l’associazione delle imprese e le rappresentanze sindacali (First Cisl, Fisac Cgil, Fna, Snfia, Uilca) ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza dei dipendenti, che hanno votato nelle 124 assemblee svolte su tutto il territorio nazionale. Le riunioni hanno registrato un’alta affluenza di lavoratori, con una  discussione che, spiega una nota congiunta dei sindacati, “è stata partecipata e appassionata anche con momenti di forte intensità”. Le assemblee sono state certificate da specifici verbali redatti dai presidenti delle assemblee e raccolti da un'apposita commissione elettorale nazionale delle cinque OoSs. Le assemblee hanno registrato l’approvazione 65,33% di voti favorevoli al nuovo Ccnl; contrari il 30,81%, astenuti il 3,86%.
I risultati ottenuti “confermano la sostenibilità dell’ipotesi d’accordo raggiunta il 22 febbraio e il suo importante valore politico e sociale – spiegano i sindacati – tanto più alla luce del complesso scenario generale, normativo e di settore in cui si è svolta la trattativa. Le assemblee sono state anche un'importante occasione di ascolto e le varie opinioni espresse saranno oggetto di valutazioni unitarie nei prossimi giorni da parte delle segreterie nazionali”. Il risultato ottenuto con l’accordo del 22 febbraio “conferma la centralità dell'istituto del contratto nazionale, ne mantiene la struttura portante in termini di garanzie e salvaguardia/sviluppo dei posti di lavoro, consente di affrontare con strumenti certi e adeguati le prossime contrattazioni aziendali, le costanti riorganizzazioni del settore e modifiche dell'organizzazione del lavoro”.
Secondo il segretario nazionale della First Cisl, Roberto Garibotti, i lavoratori “non  hanno avuto paura del cambiamento. Del resto, come dice un  proverbio cinese, quando soffia il vento del cambiamento alcuni  costruiscono muri, altri mulini a vento. Prova ne sia che ad  esempio all’ultima assemblea di oggi, a Trento, l’ipotesi di  rinnovo ha raccolto l’88,6% di consensi. Dispiace - conclude Garibotti - che una minoranza di sindacalisti e di lavoratori non abbia compreso tutto ciò trincerandosi nella pura difesa dell’esistente”.

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