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Il fisco? No, le aziende temono la responsabilità d’impresa

Das Italia ha analizzato i rischi legali più sentiti dalle aziende nel nostro Paese

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La responsabilità d’impresa spaventa le aziende italiane. La legge 231 sulla responsabilità amministrativa e penale, ma anche il Testo Unico sulla salute e la sicurezza sul posto di lavoro, rappresentano uno spauracchio per i capi d’azienda. E’ quanto emerge dalla ricerca di Das (Generali Italia) che ha analizzato i rischi legali più sentiti dalle aziende nel nostro Paese. Queste evidenze derivano da un questionario che la compagnia specializzata nella tutela legale ha sottoposto a un panel di broker assicurativi in occasione del convegno I rischi emergenti per le imprese, che ha visto la partecipazione tra i relatori di Raffaele Guariniello, sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino. 

In particolare, quasi il 40% degli interpellati sostiene che i problemi da cui vogliono cautelarsi le imprese italiane sono soprattutto quelli legati alla legge 231, mentre il 29% indica il Testo Unico 81 del 2008. L’11% punta l’attenzione su lavoro e previdenza. Soltanto il 9% segnala la materia fiscale come ambito critico dal punto di vista delle possibili controversie di natura legale. L’introduzione di queste normative, specialmente la 231, secondo il 50% dei broker intervistati, ha fatto aumentare i costi legali delle aziende di almeno un terzo. Il 17% è convinto che l’aumento sia stato anche superiore al 50% mentre il 33% fa valutazioni più prudenziali, ritenendo che la crescita non sia superiore a  a un 10%. L’edilizia è il settore ritenuto più a rischio (29%) seguito da industria (24%), commercio e liberi professionisti (entrambi col 9% delle risposte). Più fragili appaiono le medie (42%) e piccole (35%) aziende. Le figure aziendali più a rischio di un’azione giuridica o amministrativa sono oltre agli amministratori (43%) i responsabili della sicurezza (29%) e dirigenti o quadri (25%). Secondo il sondaggio di Das Italia, le violazioni contestate sono soprattutto di natura penale (44%) e in misura inferiore civili o amministrative (28%).

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