Protezione del reddito: una priorità per gli italiani
Le paure e le preoccupazioni, in Italia e in Europa, sulla capacità di conservare il proprio posto di lavoro
24/08/2015
Secondo un sondaggio internazionale, condotto da Zurich in sei paesi Ue, gli europei sottovalutano il rischio di perdita del reddito: la metà dei circa 6mila intervistati in Germania, Irlanda, Italia, Spagna, Svizzera e Inghilterra, ritiene che la probabilità di perdere la capacità lavorativa sia inferiore al 10%, mentre nei Paesi dell’Europa occidentale può raggiungere il 25%; inoltre, solo un terzo degli intervistati è a conoscenza dei piani di protezione assicurativa del reddito.
Diversa, invece, la situazione in Italia dove la crisi economico-finanziaria, la disoccupazione giovanile (che ha raggiunto il 44,2%), l'elevato indice di vecchiaia e la spesa per la protezione sociale, tra le più alte d'Europa (41,3% del totale) stanno trasformando la protezione del reddito familiare e della capacità di spesa e di risparmio in una priorità.
In particolare, l'82% degli intervistati si affida allo Stato in caso di bisogno (solo il 4% confida nelle assicurazioni), anche se la fiducia nei confronti delle Istituzioni, dopo la crisi finanziaria, è scesa al 10%. Nei primi sei mesi senza reddito, circa il 30% del campione confida nei propri risparmi, mentre a lungo termine si chiede aiuto alle famiglie di origine (25%).
Dal sondaggio risulta, inoltre, che quattro italiani su cinque ritengono di aver messo in atto una serie di azioni al fine di salvaguardare il proprio tenore di vita qualora dovessero essere impossibilitati a lavorare, mentre solo uno su quattro dichiara di essere a conoscenza di protezioni sul reddito. Inoltre, gli italiani indicano di avere messo da parte, attraverso risparmi, investimenti, polizze assicurative e pensionistiche, una somma che gli consentirebbe di coprire il costo della vita per circa 3,4 anni in media (quella europea si attesta sui 4,6).
Infine, tra le strategie per prevenire situazioni di disabilità sul lavoro figurano un buon equilibrio fra vita privata e lavorativa (29%), sicurezza sul lavoro (28%) e uno stile di vita sano (25%).
Diversa, invece, la situazione in Italia dove la crisi economico-finanziaria, la disoccupazione giovanile (che ha raggiunto il 44,2%), l'elevato indice di vecchiaia e la spesa per la protezione sociale, tra le più alte d'Europa (41,3% del totale) stanno trasformando la protezione del reddito familiare e della capacità di spesa e di risparmio in una priorità.
In particolare, l'82% degli intervistati si affida allo Stato in caso di bisogno (solo il 4% confida nelle assicurazioni), anche se la fiducia nei confronti delle Istituzioni, dopo la crisi finanziaria, è scesa al 10%. Nei primi sei mesi senza reddito, circa il 30% del campione confida nei propri risparmi, mentre a lungo termine si chiede aiuto alle famiglie di origine (25%).
Dal sondaggio risulta, inoltre, che quattro italiani su cinque ritengono di aver messo in atto una serie di azioni al fine di salvaguardare il proprio tenore di vita qualora dovessero essere impossibilitati a lavorare, mentre solo uno su quattro dichiara di essere a conoscenza di protezioni sul reddito. Inoltre, gli italiani indicano di avere messo da parte, attraverso risparmi, investimenti, polizze assicurative e pensionistiche, una somma che gli consentirebbe di coprire il costo della vita per circa 3,4 anni in media (quella europea si attesta sui 4,6).
Infine, tra le strategie per prevenire situazioni di disabilità sul lavoro figurano un buon equilibrio fra vita privata e lavorativa (29%), sicurezza sul lavoro (28%) e uno stile di vita sano (25%).
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