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Gli anziani temono i tagli, ma continuano a scegliere la sanità pubblica

Il 65% preferisce un ricovero in ospedale all'assistenza domiciliare, solo il 5% ha una copertura assicurativa

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Forti timori per il futuro delle prestazioni assistenziali, ma piena fiducia nel Servizio sanitario nazionale. Se, come ovvio, gli anziani sono tra i fruitori più assidui delle cure mediche offerte dallo Stato sono, giustamente, anche i più preoccupati dei continui tagli alla sanità pubblica.
Secondo la prima indagine promossa dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria (Sigg) per analizzare il rapporto fra gli anziani e il servizio pubblico, l'80% teme che la necessità di risanare i bilanci possa compromettere i servizi di cura che ricevono dal Ssn; tuttavia il 65% continua a preferire un ricovero in un ospedale pubblico all'assistenza domiciliare e solo uno su dieci sceglierebbe una residenza assistenziale privata.

Lo studio ha coinvolto 1500 cittadini con più 75 anni intervistati telefonicamente nel luglio scorso attraverso un questionario concordato con i geriatri e proprio Giuseppe Paolisso, presidente della Sigg conferma che la maggioranza degli anziani preferisce affidarsi ai medici del servizio pubblico e che il 55% ritiene le prestazioni offerte dal Ssn adeguate ai propri bisogni, anche in caso di emergenza. Solo il 35% non giudica sufficienti i servizi pubblici, ma evidentemente anche questa quota di pazienti in caso di bisogno finisce comunque per rivolgersi alla sanità pubblica".
Già, anche perché la scarsa cultura assicurativa degli italiani, unita alle ristrettezze economiche, fanno sì che pochissimi abbiano pensato a forme di assicurazione sanitaria integrativa. Secondo la ricerca della Sigg, solo il 5% del campione possiede una copertura privata sulla salute, sebbene il 20% dichiari di aver preso in considerazione l'opportunità.

Prevedibilmente rimane un po' "arretrata" anche la modalità di fruizione dei servizi: solo 300 mila over 75 usano internet per la prenotazione e la gestione delle prestazioni sanitarie, uno su quattro delega la faccenda ai familiari, uno su cinque si reca personalmente alle Asl per usufruire delle prestazioni, mentre la metà chiede a parenti o amici di recarsi all'Asl in sua vece per le prenotazioni e il ritiro dei referti.



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