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Rc auto, tariffe altissime e cittadini poco informati

Presentati a Roma i dati dell'indagine promossa da Adiconsum, Cittadinanzattiva, Asso-Consum e Ctcu. Dalla ricerca emergono gigantesche differenze di prezzo tra le regioni italiane. Ad essere più penalizzati sono i giovani.

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Rc auto sempre più cara, soprattutto per i neopatentati. Ma anche disinformazione da parte dei consumatori e tariffe estremamente diverse a seconda della regione in cui si assicura una vettura. Sono alcuni degli elementi emersi dal progetto Rc auto. Quanto mi costi?, i cui risultati sono stati presentati ieri a Roma, e la cui raccolta dati è stata realizzata durante il 2012 a cura di Adiconsum, Asso-Consum, Ctcu (Centro tutela consumatori utenti) e Cittadinanzattiva. Due i rapporti presentati: uno sulla qualità del servizio, realizzato da Adiconsum, l'altro sulle tariffe applicate, di cui si è occupata Cittadinanzattiva.

Disinformazione dei consumatori e rischi legati alle tariffe alte
L'indagine qualitativa condotta da Adiconsum ha riguardato la conoscenza del contenuto contrattuale, sottoponendo un questionario ai neopatentati e agli automobilisti in fase di rinnovo della patente. La ricerca ha fatto emergere che, tanto al nord quanto al sud d'Italia, sia comune l'idea che il risparmio sia legato solo al prezzo. Sono in particolare i giovani ad essere poco informati sulla Rc auto. Il web viene ormai utilizzato per cercare le offerte, ma spesso si scopre che è più conveniente il canale tradizionale. Dalle risposte che abbiamo raccolto - analizza il responsabile del settore assicurazioni di Adiconsum, Fabrizio Premuti - emerge che sul lato dell'informazione c'è ancora molto da fare. internet è fallimentare perchè si è alla mercè di operatori senza scrupoli e infatti emerge una tendenza al ritorno agli operatori tradizionali che possono applicare sconti maggiori rispetto al web". I risultati mostrano infatti che la maggior parte degli intervistati non sa nulla delle riforme dell'assicurazione, non è a conoscenza delle norme sul tacito rinnovo n di quelle sulla conciliazione, nonostante sia in vigore da sette anni. Premuti porta esempi concreti di assenza di controllo: "Ho visto la polizza di un 24enne che escludeva la guida fino a 26 anni, e questo ragazzo circolava senza saperlo". Premuti però lancia un ulteriore allarme: "La costante crescita delle tariffe Rc auto, in particolare al sud - spiega - sta portando a un incremento delle vetture senza assicurazione. stimiamo che ci siano 10 milioni di persone a rischio assicurativo, non in grado cioè di pagare il premio''. "Già a fine 2011 - incalza Premuti - il Ministero dello Sviluppo economico segnalava circa di 3 milioni di vetture senza copertura, secondo nostre stime ormai al sud siamo arrivati al 20% del totale". Vari indicatori confermano il dato in crescita come uno studio condotto da vigili urbani e Asso-consum a Napoli, Caserta e Palermo dal quale è emerso che un terzo delle multe sono per la mancata assicurazione. I rischi di questa tendenza sono facili da individuare: "Da un lato - continua Premuti - noi tutti paghiamo con il fondo per le vittime della strada gli incidenti causati da questa auto ma soprattutto si rischia che chi investe una persona scappi per la paura delle ripercussioni, aumentando ulteriormente i rischi per la sicurezza stradale".

Polizze care e enormi differenze tra nord e sud
La ricerca di Cittadinanzattiva ha invece riguardato i costi della Rc auto. Ne è emerso un quadro che dimostra come le tariffe siano sempre di più fuori controllo, soprattutto per quanto riguarda i neopatentati, con importi medi di 2.828 euro all'anno, e con casi limite che possono addirittura arrivare a superare i 9.000 euro, come quello registrato a Salerno: per l'esattezza, 9.307 euro per una polizza, mentre la tariffa più bassa è stata riscontrata ad Aosta (1.149 euro). Carissima per i giovani, la Rc auto non è tuttavia economica per i loro genitori. Prendendo ad esempio in analisi un adulto in classe di massimo sconto, è emerso che in 19 città si paga non meno di 800 euro. Il triste primato della tariffa più alta pagata da un guidatore adulto che non ha causato incidenti è stata registrata a Napoli, e precisamente è di 1.737 euro, mentre la più economica è stata registrata ad Aosta: 335 euro. In generale, il caro Rc auto è più marcato al Sud (in media, un neopatentato spende 3.101 euro e un automobilista adulto 776), valori simili al Centro (rispettivamente, 3.013 euro e 712) mentre tariffe mediamente meno gravose per le tasche dei patentati sono offerte nelle regioni settentrionali (rispettivamente, 2.532 euro per un giovane e 547 per un adulto).

Secondo lo studio la penalizzazione del sud è del tutto immotivata dal momento che le regioni meridionali hanno una quota percentuale di incidenti ben minore del nord. Un affermazione che comunque non tiene conto della popolazione delle diverse regioni. Il dato più attendibile è quello fornito dallo stesso Rapporto sulla relazione tra sinistri e premi assicurativi: se è vero che la Lombardia (una delle regioni più popolose d'Italia) ha un forte indice di incidentalità valutato con il 17,1% del totale dei sinistri italiani, si può notare che il rapporto tra importo dei sinistri e premi, in Lombardia, è del 61,3% uno dei più bassi del Paese. Al di là dei numeri è quindi importante valutare come più automobili sono in circolazione, maggiore è la frequenza degli incidenti, ma il dato da rilevare è poi nella realtà dei numeri quante di queste automobili hanno poi effettivamente degli incidenti.
Analizzando le macro-aree si confermano i trend per gli adulti nelle singole città: le dieci meno care sono situate tutte sopra la linea del Po, in particolare in Piemonte e Val d'Aosta, mentre le tariffe maggiori sono concentrate in Calabria, Puglia e Campania, con l'eccezione di Prato. "La forbice si verifica nonostante la maggior parte degli incidenti non avvenga al sud - spiega il segretario generale di Cittadinanzattiva, Antonio Gaudioso - il 17% del totale avviene infatti in Lombardia, il 12,8% nel Lazio e l'8,3% in Piemonte". Secondo Gaudioso, "È necessario un meccanismo che punisca chi froda, ma che incentivi chi non fa incidenti, se no rischia di passare l'idea che non convenga comportarsi bene". Unico dato positivo risulta la parità di genere con scostamenti tra uomo e donna inferiori ai dieci euro, direzione che ha anticipato la direttiva europea entrata in vigore dal 2013 che ha imposto una tariffazione unisex.

L'importanza di fare informazione
Nell'ambito del progetto sono state condotte diverse attività e iniziative finalizzate all'informazione e alla tutela dei cittadini in questo settore. Ogni associazione ha aperto uno sportello di assistenza ai consumatori in materia di Rc auto: operatori specializzati hanno fornito informazioni e consulenze sulle tariffe applicate dalle diverse compagnie assicurative, sulle condizioni contrattuali, sulle garanzie a cui il cittadino ha diritto e sulla qualità dei servizi offerti. È stata avviata una campagna di informazione sulla Rc auto e di prevenzione dei sinistri, diretta soprattutto ai giovani, e messa in atto attraverso un ciclo di incontri nelle autoscuole per offrire un'adeguata formazione alle persone che sono in procinto di prendere la patente. Nel corso di ogni incontro un esperto ha risposto ai quesiti dei ragazzi, ai quali è stato distribuito materiale informativo ad hoc. Il progetto si è svolto parallelamente ad una capillare attività di informazione e sensibilizzazione attraverso i media nazionali e locali. Gli eventi e le iniziative sono state promosse online attraverso i social network e tutte le associazioni coinvolte hanno realizzato sui propri siti web una pagina dedicata al progetto, dalla quale è possibile scaricare gratuitamente il materiale prodotto.

La replica dell'Ania
"Il prezzo delle assicurazioni in Italia è elevato. Più elevato che in altri Paesi europei" - ammette Dario Focarelli, direttore generale dell'Ania, a commento dei dati presentati dalla ricerca. A sottolineare questa affermazione c'è l'impietoso confronto con i costi delle polizze degli altri principali paesi europei: per assicurare una vettura in Germania, infatti, si spendono in media 222 euro, in Francia 172 e in Spagna 229. In Italia questo valore è superiore di circa 5 volte rispetto alla media europea. Focarelli, tuttavia, sostiene che non ci sono solo notizie negative. "Tra dicembre e ottobre 2012 - spiega - le tariffe Rc auto sono diminuite, con una riduzione in termini annualizzati del 2,7%. Una novità assoluta rispetto all'andamento degli anni passati". L'Istat, che monitora le tariffe, cioè le offerte ufficiali e non i prezzi poi effettivamente pagati dagli assicurati, segnala infatti a dicembre, per prima volta in 10 anni, una riduzione su novembre e su ottobre. "Il calo tra dicembre e ottobre - sottolinea il dg dell'Ania - è stato di quasi il 3%". Secondo l'associazione delle compagnie, si tratta di un segnale di inversione di rotta, visto che nei primi sei mesi del 2012 erano segnalati ancora aumenti e che solo a metà dell'anno c'è stata una stabilizzazione, seguita ora da una flessione. Il calo è dovuto ad un miglioramento della gestione tecnica, alla diminuzione della frequenza sinistri e al riequilibrio progressivo del settore, che è ora più esposto alla concorrenza. "Anche nel 2013 - prosegue Focarelli - è quindi lecito aspettarsi prezzi stabili se non riduzioni". Guardando ai numeri diffusi dai consumatori, il direttore generale invita quindi a non guardare solo ai livelli massimi delle tariffe, ma anche ai minimi, spesso inferiori anche di oltre un terzo ai picchi di mercato. ''A Milano per un adulto di passa da 700 euro di massimo a 460 di minimo. Tra le imprese c'è concorrenza. Abituare i cittadini a cercare la polizza più conveniente può far molto per ridurre i costi. Semplicemente andando a cercare offerta migliore si può arrivare a risparmiare il 30-40%".

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