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Farina, normative europee troppo complesse

La presidente di Ania, in un intervento sulle politiche europee in vista delle elezioni di giugno, ha chiesto una semplificazione delle norme che non consentirebbero alle imprese di adattare i modelli di business ai continui cambiamenti

Farina, normative europee troppo complesse
"L'attuale panorama normativo è diventato sempre più complesso, dettagliato e prescrittivo. Il settore assicurativo è stato sottoposto, nel corso dell’ultimo quinquennio, a un aumento significativo e costante di testi legislativi aventi un impatto sulle sue attività (si è passati da 21 testi nel 2019 a 63 testi nel 2023), nei più diversi ambiti di applicazione". 

Maria Bianca Farina, presidente di Ania, ha sottolineato la complessità normativa con cui il comparto dei rischi si trova oggi a fare i conti, in occasione dell'intervento dal titolo Le sfide dell'Unione europea alla vigilia delle elezioni: il ruolo delle assicurazioni. 
Secondo Farina il numero di normative cui è assoggettato il settore assicurativo è eccessivo, "poiché non consente alle imprese di adattare i loro modelli di business ai continui cambiamenti, compromettendo in alcuni casi la loro competitività". 

L’Ania ha quindi formulato una serie di proposte per la prossima legislatura, che si concentrano su vari punti. In primis, l'innovazione tecnologica su cui le assicurazioni stanno investendo, ma per la quale serve soprattutto "un nuovo approccio, una nuova cooperazione tra pubblico e privato a livello Ue che si affianchi alle iniziative nazionali", ha precisato Farina. 
Il secondo punto riguarda gli investimenti: "in qualità di primari investitori istituzionali e detentori di oltre il 18% del debito pubblico italiano – ha spiegato la presidente di Ania –, siamo interessati alla definizione di regole europee di governance economica che bilancino al meglio la stabilità con la necessità di una robusta e stabile crescita economica". 

Gli assicuratori vogliono che sia garantito l’utilizzo ottimale dei fondi provenienti dal Recovery Fund e si dicono pronti a fare la loro parte "per garantire che il settore assicurativo partecipi pienamente a questi processi in corso", ha specificato Farina, aggiungendo però di voler contare molto "sul prezioso supporto delle istituzioni europee".  Nel suo intervento, Farina ha sottolineato il ruolo "di primaria importanza sia dal punto di vista economico che sociale" del settore

Ogni anno, gli assicuratori europei garantiscono prestazioni per risarcimento dei sinistri o pagamenti legati ai rami vita per oltre 1.000 miliardi di euro, mentre come investitori istituzionali raccolgono flussi e li investono nei mercati finanziari e nell’economia reale a lungo termine, contribuendo così alla stabilità dei mercati e alla crescita economica. "Con oltre 10mila miliardi di euro di investimenti, di cui 900 in Italia, gli assicuratori rappresentano il principale investitore istituzionale nell'Unione Europea, dando un impulso rilevante agli investimenti necessari per la transizione ecologica e digitale", ha chiosato Farina. 

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