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Cyber risk, italiani preoccupati ma poco protetti

Soltanto il 41% dei cittadini, secondo una recente ricerca di Europ Assistance Italia, dichiara di modificare regolarmente le proprie password

Cyber risk, italiani preoccupati ma poco protetti
Gli italiani si dicono spaventati dal cyber risk. Ma, a quanto pare, non abbastanza da adottare misure che possano limitare la minaccia che arriva dal web. Secondo una recente indagine realizzata da Europ Assistance Italia in collaborazione con Lexis Research, intitolata Protezione digitale e cybersecurity e pubblicata in occasione del mese europeo della sicurezza informatica, solo il 41% degli intervistati dichiara di cambiare regolarmente le proprie password, mentre il 16% ammette più candidamente di non farlo praticamente mai.

Eppure, quasi la metà della popolazione (41%) si dice preoccupata per il rischio informatico, dato in crescita del 5% rispetto a quanto rilevato nel 2021. I timori principali riguardano il furto d’identità (55%) e il crimine informatico (54%). Particolarmente preoccupati risultano essere gli italiani con figli (48%), intimoriti soprattutto dal furto di dati personali (55%), dall’adescamento online da parte di predatori sessuali (54%) e dal fenomeno del cyberbullismo (53%). Timori diffusi anche per chi ha genitori anziani (44%).

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