Aziende italiane e private equity, un rapporto in crescita

Cresce la fiducia e gli imprenditori credono nel capitale di rischio. Le attività di M&A hanno registrato un’importante crescita nel 2022: sono state censite 971 operazioni, +31% sull’anno precedente, per un importo di quasi 90 miliardi (+11%). Secondo un’indagine svolta dalla società di consulenza Livolsi & Partners S.p.A, oltre il 63% degli intervistati ritiene che le operazioni da parte di investitori specializzati per apportare capitali di rischio aumenteranno, nonostante il periodo caratterizzato dall'incertezza nei mercati internazionali. 

I fondi di private equity vengono reputati da oltre il 39% degli interpellati come uno strumento per accelerare la crescita aziendale in ambito internazionale. Per il 33% sono la soluzione per risolvere problemi come il passaggio generazionale e le dispute familiari, per il 27% rappresentano il modo per sopperire all’incapacità degli imprenditori nel realizzare processi di aggregazione. “I dati emersi da questa ricerca – afferma Massimo Bersani, managing partner di Livolsi & Partners - confermano la nostra scelta di operare a fianco degli imprenditori per preparare le aziende a processi di crescita attraverso integrazioni, adeguando la struttura organizzativa e accompagnandole in ambito internazionale.” 

I settori più coinvolti in queste dinamiche sono Food & Beverage (20%) e IT-Tech & Software (12%), seguiti da Moda e Lusso (11%) e Farmaceutico (7%). Anche le Pmi, pietra angolare su cui poggia il nostro sistema produttivo, guardano con interesse le operazioni di M&A, per un valore nel 2022 di oltre 30 Mld (+24%). Oltre un terzo delle operazioni in Italia sono state condotte da fondi, non solo di grandi operatori internazionali, ma anche domestici (61%).