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Gen Z, fuga dal lavoro

L'ultima edizione dell'Osservatorio BenEssere Felicità fotografa il malessere lavorativo delle nuove generazioni: quasi il 60% dei più giovani vorrebbe cambiare lavoro

Gen Z, fuga dal lavoro
La crisi del mercato del lavoro rischia di diventare cronica. È questo, in estrema sintesi, l'allarme che arriva dall'ultima edizione dell'Osservatorio BenEssere Felicità, realizzato dall'associazione Ricerca Felicità per misurare il livello di benessere e soddisfazione dei lavoratori in Italia.

A preoccupare è soprattutto il malessere manifestato dalla cosiddetta generazione Z, ossia i giovani che proprio in questi anni si stanno affacciando sul mercato del lavoro: stando ai risultati dell'indagine, quasi il 60% della categoria starebbe infatti valutando l'idea di cambiare professione. A pesare è soprattutto il mancato riconoscimento dei propri meriti lavorativi, con l'indice della soddisfazione che, in una scala da 1 a 6, scende dal 4,34 della precedente rilevazione all'attuale 3,51. Male anche il senso di appartenenza alla propria azienda, fotografato da un net score in calo dal 37,3% del 2022 al 13,6% di quest'anno.

Il malessere lavorativo non sembra tuttavia essere prerogativa soltanto dei più giovani. Anzi, a tal proposito, l'osservatorio rileva che per la prima volta tutte le generazioni prese in considerazione appaiono insoddisfatte dall'attuale mercato del lavoro in Italia. Il 24,1% dei baby boomer, ossia di coloro che sono ormai prossimi alla pensione, vorrebbe per esempio cambiare lavoro. La stessa cosa avviene per i millennial (52,6%) e per la generazione X (42,2%), con quest'ultima che tuttavia, a differenza delle altri classi anagrafiche, mostra indici stabili rispetto alla precedente rilevazione.

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