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Generali, l'utile balza del 28,1%

Numeri in positivo al primo test per il nuovo piano industriale presentato a novembre

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Il nuovo piano strategico del gruppo Generali, presentato lo scorso novembre a Milano, supera con merito la prima prova dei numeri. Il Leone ha chiuso i primi tre mesi del 2019 con un utile netto di 774 milioni di euro, segnando una crescita del 28,1% su base annua che beneficia, specifica una nota del gruppo assicurativo, anche dei risultati raggiunti con le recenti dismissioni: l'utile normalizzato si attesta comunque a 616 milioni di euro, in rialzo del 6% e "in linea con gli obiettivi del nuovo piano strategico". Bene anche l’utile operativo, che raggiunge quota 1,3 miliardi di euro evidenziando un rialzo del 6,9%. I numeri, ha commentato in conference call il group cfo Cristiano Borean, “dimostrano l’ottimo avvio dell’esecuzione della strategia 2021”. Per il general manager Frédéric de Courtois si tratta di “un'ottima partenza per il nostro nuovo piano: siamo in linea con i nostri target e fiduciosi sul raggiungimento degli obiettivi del business plan”.
Nel dettaglio, il gruppo ha realizzato nei tre mesi una raccolta complessiva di 18,9 miliardi di euro, in aumento del 6,6% rispetto allo stesso periodo del 2018. Spicca in particolare la performance del ramo vita, in grado di totalizzare una raccolta netta di oltre quattro miliardi (+61,9%) e riserve tecniche per 353 miliardi di euro (+2,8%). In positivo anche il ramo danni, che segna rialzi sia nel segmento motor (+2,7%) che in quello non auto (+3,6%) registrando anche un combined ratio in lieve miglioramento al 91,5%.
L'unica nota negativa arriva dall'indice di Solvency II, che scende al 207% a seguito, precisa la nota, del "recepimento atteso di cambiamenti regolamentari" che avrebbe comportato la perdita di sette punti percentuali. Si è trattato, ha rassicurato Borean, di "un impatto una tantum dovuto alle componenti richieste dal regolatore. L’unica altra modifica è prevista per il primo trimestre del 2020". Il manager, sollecitato dalla stampa, si è quindi soffermato sul possibile impatto che lo spread potrà avere sui conti della compagnia. "Vediamo un futuro solido grazie alle nostra capacità  di gestire la volatilità  dei mercati", ha affermato Borean. "L'impennata della spread c'è – ha aggiunto – ma non vediamo impatti significatici dai movimenti degli ultimi giorni, e poi non bisogna trascurare l'effetto combinato del differenziale che sale e dei tassi che scendono". La posizione della compagnia, che presenta un'esposizione sui Btp pari a 59,5 miliardi di euro, resta dunque, ha chiosato Borean, "stabile e la sensitività non è eccessiva".

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