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Allianz con il vento in poppa, utile operativo previsto per 2012 a 8,7 miliardi di euro

I profitti in aumento del 60% a 1,37 miliardi

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Allianz ha chiuso il primo trimestre del 2012 con un utile netto in crescita del 60% anno su anno a 1,37 miliardi. Il giro d'affari è rimasto stabile a 30,1 miliardi, mentre l'utile operativo è salito del 40% a 2,33 miliardi. Il gruppo ha inoltre confermato le stime sull'intero 2012: l'utile operativo è atteso tra 7,7 e 8,7 miliardi malgrado la persistente crisi del debito pubblico, la volatilità dei mercati e i bassi tassi di interesse.

Il 2012 ha fatto registrare un calo dei risarcimenti Danni per catastrofi naturali pari a 695 milioni di euro (dato totale), a confronto di un 2011 che era stato caratterizzato da eventi molto pesanti come lo tsunami in Giappone e le inondazioni in Australia. Il calo è andato a vantaggio dell'utile operativo. L'amministratore delegato, Oliver Baete (foto), ha comunque previsto un aumento dei risarcimenti Danni nel corso dell'esercizio in corso". Gli stanziamenti per questa voce sono stati dunque portati a 1,2 miliardi contro gli 1,1 miliardi previsti a tutt'oggi.

Il colosso tedesco ha inoltre registrato un miglioramento nel comparto Vita e Sanità. Grazie ai rialzi dei mercati azionari il risultato operativo è salito del 18% a 826 milioni nel comparto, nonostante la chiusura da parte di Allianz di nuove attività nel ramo Vita in Giappone e un calo della vendita di prodotti di bancassurance in Italia.

L'attività di asset managment di Allianz, recentemente riorganizzata intorno ai due poli, Allianz Global Investors e Pimco, ha anch'essa registrato miglioramenti superiori alla media di mercato. Gli analisti hanno accolto con favore i risultati del primo trimestre che, sottolineano, superano le attese a livello operativo in tutti e tre i segmenti di attività.

A margine qualche buona notizia anche per l'Italia. L'esposizione della compagnia assicurativa tedesca sui cosiddetti paesi piigs (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia, Spagna) ammontava a fine marzo a 36,1 miliardi, pari all'8,4% del portafoglio totale in titoli a reddito fisso (430,6 miliardi). Come precisato da Baete, su un volume di 36,1 miliardi l'esposizione sui titoli greci è stata ridotta allo zero per cento, quella sui titoli portoghesi e irlandesi è allo 0,1% per ciascun Paese, quella spagnola ammonta all'1% e prima per consistenza è l'Italia con il 7,2% del totale.

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