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Intesa-Ubi, dall’Agcm arriva l’ok condizionato

Ca’ de Sass dovrà cedere oltre 500 filiali. Secondo Carlo Messina la decisione conferma che l’operazione è pienamente compatibile con la concorrenza

Intesa-Ubi, dall’Agcm arriva l’ok condizionato
L’Agcm ha autorizzato, l’acquisizione del controllo di Ubi Banca da parte del gruppo Intesa Sanpaolo, ma quest’ultima dovrà cedere 500 sportelli.
Nella sua decisione, l’Antitrust ha rilevato che l’operazione di concentrazione, consistente nell’Ops volontaria totalitaria è  idonea a “produrre la costituzione e/o il rafforzamento – si legge in un nota dell’Autorità – della posizione dominante di Intesa Sanpaolo in alcuni mercati locali della raccolta bancaria, degli impieghi alle famiglie consumatrici e degli impieghi alle famiglie produttrici-piccole imprese”. Analogamente, l’Agcm ha ritenuto che l’operazione “possa costituire e/o rafforzare la posizione dominante di Intesa Sanpaolo nei mercati del risparmio amministrato, dei fondi comuni di investimento e della gestione su base individuale di patrimoni mobiliari (Gpm) e in fondi (Gpf), nonché nei mercati degli impieghi alle imprese di medie e grandi dimensioni e della distribuzione dei prodotti assicurativi rami vita, così da pregiudicare in modo sostanziale e durevole la concorrenza”. Pertando l’Antitrust ha imposto a Ca’ de Sass alcune  “misure di carattere strutturale per risolvere le preoccupazioni emerse in corso d'istruttoria riguardo ai possibili effetti anticoncorrenziali da essa derivanti”. In particolare, come accennato, Intesa Sanpaolo dovrà cedere oltre 500 sportelli bancari, numero “ben superiore a quanto offerto originariamente”. Le cessioni, si dovranno realizzare nelle “aree geografiche in cui si registrano le maggiori criticità concorrenziali e saranno rivolte a uno o più operatori indipendenti in grado di disciplinare la nuova entità post merger”. Secondo l’Agcm, le misure correttive proposte da Intesa Sanpaolo risultano “idonee a rispondere alle criticità concorrenziali analizzate”: il 15 giugno scorso, Intesa Sanpaolo aveva prospettato all’Antitrust la cessione di oltre 500 filiali, che potrebbero essere acquisite da Bper, in presenza delle dovute autorizzazioni. In ogni caso, qualora Intesa Sanpaolo non riesca a cedere tutti o alcuni degli sportelli di Ubi, si prevede, rileva ancora l'Antitrust, la "cessione di sportelli di Intesa Sanpaolo idonea a produrre, nei mercati interessati, effetti almeno equivalenti a quelli derivanti dalla cessione degli sportelli di Ubi proposta da Intesa”.
In una nota ufficiale diffusa ai media, Carlo Messina (nella foto), consigliere delegato e ceo di Intesa Sanpaolo, ha commentato sottolineando che il provvedimento dell’Acgm conferma "che l’operazione, a fronte degli impegni proposti da Intesa Sanpaolo, è pienamente compatibile con la concorrenza, a tutela sia delle dinamiche competitive del mercato bancario italiano sia dei diritti dei consumatori. Tale decisione inoltre garantisce la nascita di un progetto che ha tra i suoi obiettivi la creazione di un gruppo ai vertici europei del settore bancario, rafforzando al contempo il contesto domestico". Messina conclude esprimendo "vivo apprezzamento per l’operato dell’Autorità e per i tempi con cui ha concluso l’istruttoria: gli azionisti di Ubi, infatti, sono ora in possesso di tutte le informazioni necessarie per poter valutare al meglio la nostra offerta ed effettuare la loro scelta”.



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