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L’alternativa al credito bancario esiste

Sappiamo tutti come sia fragile la nostra economia a causa della crisi in atto ormai da diversi anni.
È sempre più preoccupante l’aumento delle aziende che falliscono, senza contare quelle che combattono con un indebitamento per cui occorre pianificare soluzioni ad hoc.
La ripresa è debole e le piccole e medie imprese, compreso quelle apparentemente più forti, si trovano di fronte gravi rischi, dovuti anche alle difficoltà finanziarie che si ripercuotono sui tempi di pagamento, bloccando un circuito di produttività e di business.
Anche gli incassi dei crediti, in Italia, sono fuori tempo massimo: un tempo medio di pagamento dei debiti commerciali di 149 giorni, esattamente di tre volte maggiore la media europea.
Le conseguenze sono pesantissime, soprattutto per le Pmi.
Groupama Am Sgr vuole invertire la tendenza, pur senza essere un istituto di credito, tramite il Supply Chain Fund, primo fondo italiano di direct lending autorizzato da Banca d’Italia, che acquista direttamente crediti commerciali delle imprese, senza la necessità di cartolarizzarli.
Scf ha riscosso grande interesse nel settore finanziario facendo partire, da più parti, progetti piloti, per provare applicazioni all’avanguardia.

Ma cos’è esattamente e di cosa stiamo parlando?
Il Politecnico di Milano lo definisce “un insieme di soluzioni che consentono a un’impresa di finanziare il proprio capitale circolante, facendo leva sul ruolo che la stessa riveste all’interno della supply chain in cui opera, con gli altri attori della filiera stessa”.
È così che Groupama Am Sgr, tramite proprio il suddetto fondo specializzato nell’acquisto di fatture commerciali, ha deliberato il finanziamento di 76 milioni di euro, da ottobre a oggi, a favore di piccole e medie imprese operanti nelle filiere industriali del Paese. Da qui si pone come un’alternativa al tradizionale canale bancario. È una soluzione di finanziamento collaborativo a favore della Pmi che si inseriscono nel contesto della disintermediazione bancaria: è la prima soluzione fintech sviluppata da una società di gestione del risparmio interamente dedicata alla finanza.

Il fondo funziona attraverso accordi quadro, conclusi con l’azienda capofila a beneficio dei propri fornitori strategici, i quali si vedono anticipare il pagamento delle fatture al momento della consegna della merce. Nessun cambiamento nei processi amministrativi, in quanto è il fondo che si adegua ad essi.
Il Supply Chain Fund opera come un istituto di credito, ma con il vantaggio, rispetto alle banche, di poter erogare credito in maniera rapida ed efficiente, grazie all’utilizzo della tecnologia digitale, senza seguire lunghi iter autorizzativi, uniti a molteplici voci di costo.
I capitali del fondo sono messi a disposizione da alcuni dei principali investitori istituzionali e previdenziali italiani, già clienti di Groupama Am Sgr in quanto il fondo stesso rappresenta uno dei modi migliori e più trasparenti per veicolare parte delle risorse finanziarie direttamente verso il tessuto economico italiano,  a beneficio dell’economia e dell’occupazione.
Nell’investimento del fondo di direct lending, sono parte integrante anche da due fondi pensione italiani: Alifond e Biblos.

Uno studio sulle maggiori filiere produttive italiane, portato a termine dal Politecnico di Milano, mette in evidenza che solo il 25% dello stock di fatture viene soccorso da soluzioni bancarie.
Emerge, quindi, una sostanziale necessità di soluzioni di credito alternative. Ampio mercato potenziale che, a tutt’oggi, attende soluzioni e interventi. Vinca il migliore.

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