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È nata Share, risultato di idee e buona volontà

Sembrava un’utopia, ma alla fine la tenacia del presidente Mauro Pecchini è stata premiata, e il sogno è diventato realtà.
Le sue prime riflessioni sull’inerzia delle istituzioni (Ivass, Ania e rappresentanze degli intermediari) circa i dettami della legge 221/2012, con particolare riferimento al comma 13 dell’articolo 22, sono iniziate circa un anno fa.
Ci sono voluti quasi dodici mesi per riunire attorno al tavolo 15 rappresentanti delle software house ma lo scorso martedì, 1 marzo 2016, dopo alcune settimane seguite alla prima riunione che è servita per illustrare ai partecipanti il senso dell’iniziativa ed a raccogliere le adesioni al progetto, finalmente “Share – Software House Assicurative in Rete” si è formalmente costituita.
Approvato lo statuto che è stato sottoscritto dai soci fondatori, l’assemblea è passata all’elezione degli organi direttivi.
Sono risultati eletti quali componenti del Consiglio Direttivo: Maria Teresa Paroli di Hit, Giuseppe Gulino di Plurisoft, Gabriele Cavestro di Eagle, Francesco Merzari di Sia e Matteo Tagliabracci di Net Level.
La successiva votazione ha chiamato alla presidenza Giuseppe Gulino e alla vicepresidenza Maria Teresa Paroli.

Ma quale scopo si prefigge la neo nata associazione?
Recita l’articolo 2 dello statuto: “diffondere la cultura informatica e tecnologica tra gli operatori del settore assicurativo; stimolare la diffusione di software e tecnologie; definire standard di mercato ai sensi dell’articolo 22 della legge 221/2012, in particolare per lo scambio di dati tra compagnie ed intermediari; promuovere gli interessi imprenditoriali dei soci; porsi quale punto di riferimento per Istituzioni, Imprese di Assicurazione ed Intermediari per tutte le questioni relative alla tecnologia applicata al settore assicurativo”.

Un raggiante Pecchini all’uscita della riunione ha affermato: “L’articolo 22 della legge 221/2012 è stato dimenticato da tutti. Una omogeneizzazione del flusso dati dalle compagnie agli intermediari e viceversa, avrebbe una serie di vantaggi: in primo luogo quello di garantire dati uniformi per tutte le compagnie e, di conseguenza, una importazione nei gestionali degli intermediari di dati certificati e costantemente controllati. In secondo luogo favorirebbe una maggior diffusione di sistemi informatici, propedeutici a una riduzione di costi; obiettivo da perseguire con tenacia se si condivide l’assunto che sono indifferibili misure che consentano all’intermediazione professionale di ridurre i costi di gestione in previsione di una ulteriore contrazione dei ricavi come conseguenza di un livellamento verso il basso delle tariffe RCA”.

Ma cosa dice esattamente la legge 221/2012 in materia?
Il legislatore ha individuato uno strumento che ha lo scopo di sviluppare la concorrenza: una piattaforma informatica standard utilizzabile per lo scambio dati tra intermediari e compagnie e viceversa. Di queste poche righe (vedi nota *) tutti se ne sono dimenticati, ma non i rappresentanti del Gruppo Agenti Tua Plu.Ri.
Non occorre avere tanti iscritti, non servono grandi proclami; occorrono buone idee, un po’ di immaginazione, tanta buona volontà, ed un pizzico di tenacia; sembrano essere questi gli ingredienti del successo di una bella iniziativa.
Il presidente Pecchini aveva già annunciato il disimpegno suo personale e di Tua Plu.Ri. dall’iniziativa “… non ha senso che un Gruppo Agenti abbia un ruolo all’interno di una Associazione che si deve occupare di software, abbiamo fatto la nostra parte, ora lasciamo spazio ad altri …”.
Ma Pecchini ha dovuto fare i conti con i Soci della neonata Associazione che, su proposta del presidente Gulino, lo hanno voluto nominare Socio Onorario.

Ora non rimane che guardare con attenzione a questa iniziativa e augurarsi che anche altre rappresentanze degli intermediari sentano la necessità di essere parte attiva in questa bella iniziativa.

(*) Il comma 13, articolo 22, della L. 221/2012
Anche al fine di incentivare lo sviluppo delle forme di collaborazione di cui ai commi precedenti e di fornire impulso alla concorrenza attraverso l'eliminazione di ostacoli di carattere tecnologico, entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, l'Ivass, sentite l'Ania e le principali associazioni rappresentative degli intermediari assicurativi, dovrà definire standard tecnici uniformi ai fini di una piattaforma di interfaccia comune per la gestione e la conclusione dei contratti assicurativi, anche in riferimento alle attività di preventivazione, monitoraggio e valutazione.


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