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L’Europa deciderà per noi

Sulle liberalizzazioni si è detto e scritto molto, moltissimo.  
La “rappresentazione “ del D.L. n° 1/2012, come tutti sappiamo, non è finita, malgrado lo stesso sia stato convertito in legge.  Gli attori, coloro che si contendono la scena,  tengono ancora aperto il sipario.  I risultati, quelli  veri, che dovrebbero far operare il settore dell’intermediazione italiana  nel trasparente rispetto delle disposizioni legislative, senza che le stesse vadano a scontrarsi con precedenti  “diktat” (Regolamento 5/2006) sono tuttora in grave sofferenza. Da più parti sono state espresse opinioni anche da esponenti di grande competenza  e  prestigio sia tecnico che politico. E’ stata aspramente criticata la c.d. chiusura dell’iter parlamentare senza un nulla di fatto. Nella sostanza, esiste l’obbligo di produrre al potenziale assicurato  due preventivi, oltre a quello della compagnia rappresentata, anche per coloro che sono in esclusiva rigida. Tutto ciò, malgrado da più parti si siano levati appelli  al Governo affinché valutassero l’inapplicabilità della norma di cui all’art.34 e l’assoluta mancanza di utilità per i cittadini: nessun risparmio, nessuna reale concorrenza tra le imprese. Solo fumo negli occhi.
La conversione in legge ha tristemente  partorito un  mostriciattolo che viene affidato, per quattro mesi, alle “cure” dell’Isvap, alla consumata esperienza del presidente  Giancarlo Giannini e della sua squadra. Nella fattispecie,  non li invidiamo.
Mi domando e  domandiamo agli addetti al lavori,  se non fosse stato meglio evitare un epilogo così sconfortante e poco trasparente, coinvolgendo, sin dalle prime battute, proprio grazie alla  sua vera e non millantata  esperienza,  lo stesso presidente Giannini, con concreti poteri decisionali, nell’esclusivo interesse degli italiani e dell’intero  comparto assicurativo. 
Il Governo, dopo l’approvazione del D.L., scarica il non facile compito di ricercare una soluzione  accettabile per tutte le parti in causa, sull’Isvap, dimostrando ancora una volta  di non  voler seriamente incidere sulla tematica.
Il presidente Giannini  rispondendo ( 3 aprile c.m.) ad una richiesta di chiarimenti da parte del Sindacato Nazionale Agenti, sull’applicabilità del provvedimento,  scrive : …omissis… “in sede di conversione in legge del D.L. 21/1/12 n° 1,  ha affidato la predisposizione a codesto Istituto – entro quattro mesi -  di uno standard di modalità operative per l’applicazione delle disposizioni di cui al comma 1 dello stesso articolo. Si deve ritenere, pertanto, che l’efficacia del disposto  di cui al citato art.34 sia SOSPESA fino alla predisposizione, da parte di questa Autorità, delle previste disposizioni ALTERNATIVE della norma”.
Questo è costretto a scrivere l’Isvap dopo la bagarre delle ultime settimane… Se non toccassi con mano questa realtà, avrei la percezione di vivere  una situazione alquanto kafkiana. 
Ma non è tutto!!
Il 4 aprile u.s., presso la X  Commissione Senato, si è svolta l’audizione del presidente dell’Antitrust – Giovanni Pitruzzella -  Autorità Garante della concorrenza e del mercato proprio in merito al Decreto in parola e al consolidamento dei conti pubblici 201/2011.
Dichiara che è previsto un Osservatorio sull’erogazione del credito da parte delle banche alle imprese (con particolare riferimento a quelle piccole e medie) e sull’attenzione degli accordi diretti a  sostenere l’accesso al credito. Passaggio decisamente importante per la nostra economia. Prosegue il Prof. Pitruzzella,  esplicitando, senza se e senza ma,  come gli appare particolarmente “critica” la norma che prevede, in tema di servizi assicurativi, 
l’obbligo degli intermediari di dover proporre almeno tre preventivi.  Aggiunge di più… Non è stata raggiunta la finalità di garantire la concorrenza tra le imprese assicuratrici in materia di RCauto, e ciò non appare in alcun modo conseguibile dalla previsione ivi contenuta di un obbligo di confronto tra le tariffe e le condizioni contrattuali, proposte da almeno tre compagnie non appartenenti allo stesso Gruppo. Con grande chiarezza  fa inoltre presente che la “disposizione è suscettibile di disincentivare il plurimandato e, al contempo, incentivare il permanere di agenti monomandatari (quindi in esclusiva), in grado di offrire il SOLO  prodotto della  compagnia che rappresentano. In tale modo non sembra potersi innescare alcun pieno processo  competitivo che,  al contrario, può avvenire   esclusivamente   attraverso lo sviluppo di reti di agenti realmente  plurimandatari,  come tali in condizione di comprare a vantaggio della domanda e delle sue esigenze le migliori polizze qualità/prezzo. “  
Certo il contenuto dell’audizione  del Garante della concorrenza, ci appare  felicemente  “sincronizzato” sulle recenti traversie che hanno portato alla ribalta le liberalizzazioni, volute dall’attuale Governo tecnico, sulle quali, una parte di questo settore,  aveva investito grandi speranze.   Il massimo esponente in tema di concorrenza, espone concetti chiari ed inoppugnabili, seguendo la scia del suo predecessore, oggi Vice Ministro Catricalà. Non si possono certo considerare parole in libertà. Sono valutazioni sulle quali, anche  il presidente Giannini, dovrà fare mente locale.
Mi resta il ragionevole dubbio di riuscire a comprendere  il “perché” sia stato affossato  (e da chi?) un obiettivo, all’inizio del suo iter così ben articolato e misurato, che avrebbe contribuito a dare alla nazione una svolta decisiva in tema di innovazione di un comparto, ormai vecchio e superato, in continuo decremento, fanalino di coda dei Paesi europei. 
Sarà l’Europa, nella sua autorevolezza, ancora una volta ad “imporci” anche questa libertà!

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