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Assicurazione del credito

Il suo obiettivo è proteggere le transazioni commerciali tra imprese con pagamento differito. Si rivolge a tre tipologie di aziende: quelle che operano esclusivamente nel mercato italiano, quelle che esportano all’estero e quelle che operano in entrambi gli scenari

Assicurazione del credito hp_vert_img
È un prodotto assicurativo volto a proteggere le transazioni commerciali tra imprese che forniscono beni o servizi con pagamento differito. In pratica, si tratta di un servizio di protezione che permette alle aziende di tutelarsi dai rischi legati al mancato pagamento delle fatture.
Esistono molti prodotti assicurativi che possono essere stipulati tra il fornitore e il creditore, a copertura dei rischi di credito a breve termine. Questo tipo di polizza funziona sul monitoraggio della solidità finanziaria dei clienti: in caso di inadempimento da parte di uno di essi, viene erogato un indennizzo. 
L’assicurazione del credito era in principio regolata dall’articolo 440 del Codice del commercio, che risale al 1882. Il Codice civile, che fu emanato nel 1942 in sua sostituzione, però, non prevede una specifica tipizzazione di questo ramo. 
In assenza di una specifica disciplina primaria per il suo settore, l’assicurazione del credito costituisce un ramo dell’assicurazione contro i danni (ramo ministeriale numero 14), regolato secondo la disciplina generale dettata a partire dall’articolo 1882 del Codice civile.  
Il Codice delle assicurazioni private (dlgs 7 settembre 2005 n. 209) ha recepito l’esistenza di un autonomo Ramo Credito, nel quale il rischio assicurato ha come oggetto le “perdite patrimoniali derivanti da insolvenze; credito all’esportazione; vendita a rate; credito ipotecario; credito agricolo” (articolo 2, comma 3 n. 14). 

I requisiti necessari
La circolare numero 145/1960 e successivamente la numero 433/1979 dell’allora ministero dell’Industria hanno fornito un’elencazione precisa dei caratteri che le assicurazioni del credito devono necessariamente possedere per essere qualificate come tali: 
a) il contratto deve essere stipulato dal creditore nel proprio interesse (questo punto permette di distinguere la polizza credito da quella fidejussoria, nella quale è il debitore ad assicurarsi e l’assicuratore promette non già l’indennizzo di un danno, ma semplicemente di sostituirsi al debitore nell’adempimento);
b) il rischio garantito è esclusivamente quello della perdita definitiva, totale o parziale, del valore del credito, in seguito all’insolvenza del debitore, accertata secondo i termini previsti dalla polizza;
c) il contratto deve essere riferito a tutti i debitori dell’assicurato (o almeno a gruppi omogenei di essi), salvo casi eccezionali; 
d) il contratto deve prevedere in ogni caso uno scoperto obbligatorio a carico dell’assicurato (solitamente, pari al 10 o 20%).
Il rischio deve inoltre riguardare le seguenti forme di credito:
1) crediti commerciali a breve termine, dervanti da rapporti di compravendita sul mercato interno fra imprese e/o commercianti;
2) crediti all’esportazione, derivanti dal commercio con l’estero;
3) credito derivante da vendita a rate;
4) crediti ipotecari o agevolati, assistiti da garanzia reale (una garanzia ipotecaria, ad esempio);
5) crediti derivanti da contratti di leasing, nei quali l’assicurazione tutela il locatore dalle perdite del canone locatizio imputabili all’insolvenza dell’affittuario.
In ogni caso, restano esclusi i rischi relativi a operazioni creditizie di puro carattere finanziario, nonché quelli relativi ad operazioni di finanziamento generico. 

Il funzionamento della polizza 
Questo contratto assicurativo prevede in primis un’analisi di affidabilità e stabilità finanziaria dell’azienda (e questo è il motivo per cui le banche apprezzano che i loro clienti contraggano questo tipo di polizza, dal momento che condividono con l’assicuratore l’onere rappresentato di questo tipo di indagine). 
Si procede poi con l’affidamento dei debitori e con la gestione degli eventuali ritardi di pagamento. Se questi non andassero a buon fine, la compagnia provvederà al pagamento del sinistro e alle successive operazioni di recupero del credito insoluto.
L’analisi sull’affidabilità e stabilità finanziaria dell’azienda che effettua la richiesta ha anche il fine di assegnare un limite di credito da corrispondere come indennizzo in caso di insolvenza. Viene inoltre valutata la percezione di credibilità che l’azienda stessa ha nel mercato.
Successivamente, vengono monitorati i clienti. Ognuno viene sottoposto a una valutazione, attraverso lo studio dei bilanci e le informazioni che l’assicuratore può ottenere dai registri pubblici. (continua a pag. 4) 
(continua da pag. 3) In pratica, si tratta di un’operazione di affidamento, per stabilire il Limite massimo assicurabile per ciascun cliente, su cui si baserà la copertura assicurativa.
In caso di mancato pagamento, l’assicurato può concedere una dilazione di 90 giorni. Nuove possibili dilazioni dovranno essere concordate e approvate dall’assicuratore. 
Una volta scaduti i termini ultimi delle dilazioni concesse, l’assicurato dovrà segnalare l’inadempienza alla compagnia, perché si istruisca il sinistro.

Tipologie di copertura
L’assicurazione del credito si rivolge a tre tipologie di aziende. La prima comprende tutte le imprese che operano esclusivamente nel mercato domestico italiano. La seconda riguarda invece le aziende che esportano all’estero, e la terza assicura le imprese che operano sia sul mercato italiano, che all’estero.
In particolare, l’assicurazione del credito per l’export rappresenta uno strumento molto utile per le società che vogliano investire sulla crescita del proprio business nei mercati esteri.  Questo servizio permette di offrire termini di pagamento più vantaggiosi, affidandosi a partner che conoscono bene le pratiche commerciali, i regolamenti giuridici e la cultura locale delle controparti. In questo modo la gestione del rischio di credito legata all’attività di esportazione risulterà completamente sotto controllo.
Il mercato offre diverse tipologie di copertura per questo tipo di assicurazione, come la polizza Excess of Loss, o eccesso di perdita, dedicata ad aziende di dimensioni medio-grandi. Questa formula non prevede la concessione di fidi: è l’assicurato a concordare con la compagnia assicurativa una franchigia (sia globale, che per ciascun sinistro) ed un limite massimo di indennizzo per anno assicurativo.
C’è poi la copertura per Rischio singolo Export cui abbiamo accennato, che consente all’assicurato di coprire anche un solo cliente, o un numero limitato di clienti esteri. 
La copertura Top Account protegge l’azienda per il rischio del credito relativo solamente alla parte del suo fatturato che deriva dai clienti strategici e, infine, la copertura del Rischio Politico si estende ai casi di mancato pagamento originati da decisioni unilaterali dello Stato in cui risiede il debitore.
Per calcolare il premio annuale di queste polizze si parte dal fatturato “assicurabile” (quello che deriva dalle vendite effettuate a credito e verso altri imprenditori privati) e si considerano poi il settore merceologico in cui opera l’assicurato e altri fattori, come i paesi interessati e la durata del rischio. Per arrivare al costo finale, si procede poi ad una personalizzazione della polizza, in base alle esigenze particolari di ogni singola azienda ed alle condizioni conseguentemente pattuite. 

I vantaggi di questo tipo di assicurazioni
Innanzitutto, come si è accennato, la polizza previene il rischio di insolvenza da parte dei clienti e protegge l’impresa dalle eventuali perdite sui crediti contratti nei loro confronti, grazie ad un attento monitoraggio sul loro portafoglio. 
Nel complesso, quindi, questo tipo di assicurazione migliora la qualità dei crediti a bilancio e del capitale circolante, anche perché aiuta ad accelerare il processo di incasso.
Abbiamo quindi a che fare con un vero e proprio strumento di gestione del credito, attraverso cui l’assicuratore affianca l’impresa nell’indirizzo e nello sviluppo delle vendite. 
Integrata a una corretta gestione della propria politica finanziaria, l’assicurazione del credito commerciale diventa dunque (specie in talune delicate fasi dell’economia e della finanza) uno strumento indispensabile per la salvaguardia dei crediti dal rischio di insolvenza dei debitori. Le imprese che scelgono l’assicurazione del credito possono quindi gestire serenamente i rischi commerciali con i nuovi clienti o sui nuovi mercati verso i quali intendono impegnarsi.
Il capitale aziendale risulta protetto e garantito, perché scompare il rischio di sovra-indebitamento legato ai mancati flussi finanziari e il conto economico non risente delle perdite non preventivate.
Tutto questo consente agli assicurati di investire nella crescita del business e risulta più facile espandere il business anche all’estero, in mercati poco conosciuti. Le banche, infine, applicano condizioni migliori ai finanziamenti delle imprese che assicurano il loro credito.

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