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Imprese troppo lontane dall’assicurazione

Imprese troppo lontane dall’assicurazione hp_vert_img
Le aziende italiane, soprattutto quelle che rientrano nel segmento delle Pmi, non hanno una corretta percezione dei rischi in cui possono incorrere. E' un dato di fatto che rientra nei tanti gap che separano il nostro Paese dal resto d'Europa e del mondo.
Le ragioni di questo ritardo, che espone le imprese a rischi di diversa natura ma dalle conseguenze sempre più gravi, risiedono in un concetto di polizza assicurativa sostanzialmente legata all'Rc auto, dai più vissuta peraltro come una tassa da pagare piuttosto che come una fonte di sicurezza. L'immagine dell'italiano che incrocia le dita alla sola ipotesi di sinistro la dice lunga su quanto, con un certo fatalismo, si speri che l'evento sfortunato possa accadere ad altri e mai a se stesso.
Vero è, quindi, che a spingere gli italiani, così come le imprese, verso la polizza siano in genere gli obblighi legislativi e non una reale consapevolezza di bisogno di tutela.
Eppure le minacce che possono colpire le imprese si stanno moltiplicando per effetto delle evoluzioni climatiche, della globalizzazione, della crisi finanziaria e della pervasività della tecnologia.

Le catastrofi naturali sono oggi fenomeni che in tutto il mondo risultano non solo più frequenti e gravi, ma anche più difficili da prevedere e da controllare.
La sicurezza delle aziende e dei lavoratori rappresenta inoltre, o così dovrebbe essere, una delle priorità per le imprese, acuita dalle tante variabili di cui le aziende devono tener conto, soprattutto quelle che operano all'estero attraverso un sistema produttivo distribuito.
Esistono poi quei rischi che si stanno affacciando con una certa prepotenza nello scenario delle minacce emergenti per le aziende di tutte le dimensioni: il rischio informatico e in particolare il cyber crime. L'utilizzo della tecnologia riguarda oggi anche le più piccole realtà che, così come quelle grandi, possono subire ingenti danni a causa dell'interruzione dell'attività, di un furto di dati, di un attacco ai propri sistemi informatici.
Ma in tempi di crisi, in cui il mancato pagamento di uno o più fornitori può realmente compromettere la sopravvivenza di un'azienda, il rischio di credito commerciale risulta il più sentito. Così come le pesanti conseguenze che possono abbattersi sui dirigenti e gli amministratori di un'impresa rendono il ricorso all'ombrello" assicurativo una soluzione obbligata.
La realtà è che la distanza tra le pmi italiane e gli standard europei continuerà a persistere finché
la gestione del rischio sarà intesa come accaduto finora: una voce di costo e un processo decisionale troppo spesso affidato alla volontà di un imprenditore poco propenso a delegare ad altre figure le funzioni di controllo.
Serve allora che l'industria assicurativa utilizzi un linguaggio più semplice per far comprendere meglio quanto l'investimento nella polizza possa tradursi in tutela del patrimonio delle imprese. E che le aziende chiedano, anzi pretendano, di ricevere dai propri intermediari, broker o agenti, l'adeguata consulenza per interpretare pienamente i rischi e le conseguenze a cui possono essere sottoposte.

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