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Generali, nel 2014 Roe oltre il target del 13%

La compagnia raggiunge l'obiettivo con un anno di anticipo. Sull'utile netto, in calo a 1,67 miliardi di euro, pesano la vendita di Bsi e la svalutazione di Ingosstrakh

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Il gruppo Generali chiude il 2014 raggiungendo i target di redditività con un anno di anticipo, con un Roe al 13,2%, quando il piano triennale lo prevedeva al 13% nel 2015. L'utile operativo è in crescita del 10,8% a 4,5 miliardi, dai quattro miliardi del 2013, merito delle performance sia del ramo vita (+15,2%), sia del segmento danni (+13,1%). 
L’utile netto è calato, invece, a 1,67 miliardi, contro l'1,91 miliardi del 2013. Sul risultato pesano per circa 400 milioni di euro gli effetti one-off straordinari della vendita di Bsi e dalla svalutazione di Ingosstrakh (utile netto adjusted, senza one-off, è di 2,1 miliardi).

La raccolta cresce del 7,7% a 70,43 miliardi dai 65,9 miliardi del 31 dicembre 2013, praticamente solo per merito dei premi vita, mentre il danni resta costante. Il combined ratio danni è tuttavia migliorato di 1,9 punti percentuali, raggiungendo quota 93,8%.
Il gruppo si rafforza anche a livello patrimoniale, con un patrimonio netto in crescita del 17% a 23,2 miliardi e l’indice Solvency I che anche in questo caso raggiunge il target 2015 (160%) con un anno di anticipo attestandosi al 164%.
Il dividendo proposto è di 0,60 centesimi in aumento di 0,15 (+33%) rispetto all’anno precedente: il payout ratio è salito al 55,9% dal 36,6% del 2013.
Generali prevede, in un contesto macro comunque incerto, per il 2015 "di rafforzare i livelli di performance operativa raggiunti nel 2014". Il gruppo presenterà la strategia per quella che definisce "la sua nuova fase di sviluppo" all’Investor Day di Londra, il prossimo 27 maggio.

RAMO VITA
La produzione registra una crescita del 11,2% a 49,81 miliardi: crescono tutte le linee di business, anche se la parte del leone la fanno i contratti unit linked (+43%). Le linee risparmio (+4%) e i prodotti di puro rischio e malattia crescono rispettivamente del 4% e del 2,5%. L'Italia è il primo mercato di Generali  con una crescita superiore al 30%, spinta dal boom dei premi unici (+60,5%). La Francia, "grazie alle azioni intraprese sul portafoglio", risulta in ripresa (+10%) "con ottimi andamenti delle linee risparmio e della raccolta unit linked". In Europa è solo la Germania che segna il passo (-8,8% la raccolta), a causa della pianificata riduzione, pari al 25,9%, dei premi unici, intrapresa per sopperire i tassi di interesse ai minimi. Cresce, invece, il business nei Paesi Emea (+21,1%), LatAm (+26,6%), Asia (+19,1%) e delle International Operations (+11,4%). 
La nuova produzione Ape (Annual premium equivalent) cresce del 14,2%, trainata dai premi unici (+27,2%), grazie a Italia (+62,4%) e Francia (+17,8%). Il valore della nuova produzione (Nbc) sale a 1,23 miliardi (+33,7%).
Per quanto riguarda la redditività, il risultato operativo cresce del 15,2% a 2,97 miliardi, contro i 2,58 del 31 dicembre 2013, anche grazie "all’andamento favorevole del margine finanziario e al contenimento delle spese". Il dato torna a "livelli simili" registrati prima della crisi del 2008.

RAMO DANNI
Sostanzialmente stabile la raccolta nel segmento danni a 20,61 miliardi di euro (+0,2%), che però ha nell'Italia il tallone d'Achille: la raccolta cede il 2,9%, e nello specifico il comparto auto cala del 4,9%. A livello complessivo, però, l'auto cresce (di poco) dello 0,8%, grazie alla Germania e all'area latinoamericana. I tedeschi tengono su la raccolta complessiva con un +3,3%, compensando i francesi (-6,5%). 
Nel settore non auto, a livello complessivo, è positivo l'andamento della linea aziende (+1,7%), mentre calano i prodotti Infortuni e malattia (-1,2%). 
Per quanto riguarda i risultati tecnici, Generali conferma l’elevata redditività con un utile operativo in crescita del 13,1%) a 1,83 miliardi, contro l'1,61 del 2013. .Il combined ratio migliora ulteriormente a 93,8%, guadagnando 1,9 punti percentuali, grazie al calo del loss ratio, al 66,7% (-1,8%) e alla sostanziale stabilità dell’expense ratio al 27,1% (-0.1%). In Italia il combined ratio è calato di 3,2 punti percentuali a 89,2% dal 92,4% beneficiando del positivo andamento della sinistralità non catastrofale; bene anche la Germania (92,6%, -3,1%), e la Francia (-0,6%). Tra i Paesi Cee, il combined ratio di Generali a 87,7% (-1%) si conferma il migliore a livello di gruppo.

Il group ceo, Mario Greco, ha detto che "il processo di trasformazione di Generali è stato completato", sottolineando di aver raggiunto con un anno di anticipo i target annunciati nel gennaio 2013. "Oggi - ha continuato -, Generali è focalizzata sul proprio core business assicurativo; più disciplinata nella gestione del proprio patrimonio e del proprio capitale; più semplice e trasparente nella governance e con una presenza geografica semplificata". Il Leone di Trieste non è mai stato così solido, ha sostenuto il top manager, negando di pensare a operazioni di fusione o acquisizione. 

Greco ha parlato anche del Qe inaugurato dalla Bce all'inizio della settimana e che immetterà sul mercato 1000 miliardi di euro fino al 2016. L’impatto complessivo sulle compagnie assicurative, secondo Greco, creerà "condizioni di mercato estreme, perché porta i tassi a diventare addirittura negativi in alcuni Paesi. E'  difficile lavorare in queste condizioni, si deve lavorare in un’altra maniera: si cambiano i prodotti, si cambia il modo di dare i servizi ai clienti. Però - ha concluso - quello che mi aspetto è che le economie  europee avranno un tasso di crescita e di sviluppo superiore a quello di molti altri Paesi nel resto del mondo". 

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