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D&O e Posi: due polizze a confronto

Seconda parte - Con il crescete numero di società che si quotano sul mercato dei capitali, è nata una nuova esigenza di copertura appositamente dedicata. Marco Dimola e Andrea Scafidi, legali dello studio Dla Piper, approfondiscono le caratteristiche di due coperture con grandi potenzialità di diffusione

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Come abbiamo visto nella prima parte di questo intervento, le garanzie prestate dalle polizze D&O e dalle polizze Posi si discostano tra loro principalmente sotto il profilo dell’oggetto delle rispettive coperture (cioè delle tipologie di responsabilità ricomprese nel perimetro di ciascuna garanzia), tanto che le seconde vengono comunemente percepite come garanzie assicurative complementari rispetto alle D&O.
Esistono tuttavia altre differenze di non secondaria importanza. Le vediamo nei paragrafi che seguono.

Soggetti assicurati
Come si è visto in precedenza, destinatari della garanzia prestata dalle polizze D&O sono principalmente i soggetti apicali della società contraente (Side A) e, in talune limitate ipotesi, la stessa contraente (Side B).
Le polizze Posi riproducono in linea di massima tale schema, ma l’obbligo dell’assicuratore di rimborsare alla società emittente quanto questa debba pagare a terzi (in base a specifici accordi di manleva) è tendenzialmente più ampio, poiché tra questi soggetti è ricompreso, ad esempio, il sottoscrittore o sponsor dell’offerta al pubblico.
Ciò che invece rende l’ambito soggettivo di applicazione della polizza Posi radicalmente più ampio di quello della D&O è la presenza costante dell’ulteriore copertura assicurativa nota come Side C, prestata per i profili di responsabilità riconducibili in via diretta alla società.
Attraverso le polizze Posi, l’assicuratore si obbliga anche a tenere indenne l’emittente dalla “responsabilità da prospetto”, cioè dalle perdite derivanti da una richiesta di risarcimento relativa al prospetto che sia stata avanzata direttamente nei suoi confronti. 
Tale garanzia rappresenta l’architrave della copertura Posi, e nella maggioranza dei casi si estende anche ai danni di cui debbano rispondere l’azionista di controllo della società e/o l’azionista identificato come venditore nel prospetto informativo. Per tale garanzia sono spesso previste franchigie di entità non trascurabile.

Durata e prescrizione
Anche sotto il profilo della durata della garanzia, la polizza Posi si discosta in modo significativo dallo schema D&O, che solitamente prevede un periodo di assicurazione pari a un anno, di volta in volta rinnovabile.
La copertura Posi è caratterizzata da durata pluriennale, tendenzialmente coincidente o superiore rispetto al termine di prescrizione dell’azione volta a far valere la responsabilità da prospetto. Sul mercato italiano la sua durata è quindi di almeno cinque anni dalla pubblicazione del prospetto, pur potendo la società contraente acquistare la copertura anche per un periodo più ampio, tenuto conto che la prescrizione inizierà a decorrere soltanto dal momento in cui eventuali vizi informativi del prospetto vengano scoperti. 

Premio e rappresentazione del rischio
Il differente oggetto di copertura delle polizze D&O e Posi e la loro diversa durata si riflettono inevitabilmente sull’entità del premio a carico della società contrente. Per quanto riguarda le coperture D&O, questo viene principalmente calcolato sulla base dei fattori di rischio connessi al tipo di business della contraente e al suo fatturato.
Nelle polizze Posi, invece, il premio è commisurato al massimale pattuito e alla portata del collocamento posto in essere dall’emittente. Questo elemento di stretta correlazione con l’operazione di collocamento nel suo complesso fa sì che il premio della polizza Posi venga solitamente percepito dalla contraente come una delle voci di costo dell’operazione stessa.
Anche le informazioni raccolte mediante i questionari preassuntivi ai fini della corretta rappresentazione del rischio assicurato sono diverse nei due casi, in quanto incentrate sul bilancio della contraente in caso di sottoscrizione di una D&O, e sulla struttura dell’operazione di collocamento di strumenti finanziari ai fini della Posi.

“Change of control”
Nelle polizze D&O un “cambiamento di controllo” che avvenga in capo alla società contraente durante il periodo di assicurazione (ad esempio l’assoggettamento a una procedura concorsuale, oppure la fusione con altra società o l’acquisizione da parte di un diverso gruppo societario) determina la limitazione della copertura alle sole richieste di risarcimento relative a fatti che precedono tale circostanza.
Nelle polizze Posi, invece, avvenimenti di questo tipo non determinano mai la liberazione dell’assicuratore dai propri obblighi contrattuali per il restante periodo di assicurazione. Le vicende societarie dell’emittente dopo l’operazione di collocamento non influenzano il rischio di eventuali responsabilità da prospetto, che resta esclusivamente legato all’operazione stessa.
Analoghe ragioni riconducibili alla sostanziale cristallizzazione nel tempo del rischio assicurato stanno alla base di un’ulteriore peculiarità della polizza Posi rispetto alla copertura D&O: l’esclusione della possibilità, per la compagnia assicurativa, di recedere dal contratto per motivi diversi dal mancato pagamento del premio.

Non soltanto differenze
Se le differenze tra polizze D&O e polizze Posi sono notevoli, è pur vero che le stesse offrono garanzie in qualche modo complementari, e questo fa sì che le caratteristiche comuni ai due tipi di contratti assicurativi siano altrettanto numerose.
Il regime di operatività temporale su base claims made è identico, così come una serie di altri aspetti quali l’ampia copertura delle spese legali, il consueto impegno dell’assicuratore ad anticipare tali costi all’assicurato, l’esclusione della garanzia per i danni derivanti da fatti noti o da condotte dolose, la validità territoriale molto estesa (consuetamente per il mondo intero con l’esclusione degli Stati Uniti), e così via.
In definitiva, Posi e D&O sono entrambe coperture assicurative sofisticate, ad alto valore aggiunto, che si completano a vicenda e di cui ogni società dovrebbe dotarsi, per proteggersi da rischi che nell’odierno scenario economico sono sempre più frequenti e di impatto sempre maggiore.

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