Banche, mutui e finanziamenti: quattro nuove sentenze del Tar del Lazio
Il tribunale amministrativo si è espresso sulle sanzioni comminate dall’Antitrust nei confronti di quattro banche che hanno assunto comportamenti ritenuti non scorretti dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato
02/02/2024
Lo scorso 5 gennaio sono state pubblicate quattro sentenze del Tar del Lazio a seguito dei ricorsi presentati da quattro banche, sanzionate nel 2020 dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm) per aver posto in essere delle pratiche commerciali aggressive in violazione degli articoli 24 e 25 del Codice del consumo, consistenti:
- nell’aver indebitamente condizionato i consumatori ad acquistare, in abbinamento a mutui conclusi anche tramite surroghe, polizze assicurative di vario genere (incendio e scoppio o a protezione del finanziamento), offerte e/o commercializzate dalla stessa banca, ponendo tale sottoscrizione come condizione per la concessione del finanziamento e
- in due casi nell’aver indotto i consumatori, intenzionati a stipulare contratti di mutuo e/o di surroga, ad aprire un conto corrente presso la medesima banca, ponendo anche tale apertura quale condizione per la concessione del finanziamento.
L’IMPEGNO DEGLI OPERATORI
Una normativa specifica di settore molto articolata, la quale
- a livello legislativo è contenuta, tra l’altro, nel Testo unico bancario, nel Codice delle assicurazioni e nel decreto Cresci Italia,
- mentre a livello regolamentare è contenuta, tra l’altro, nell’ambito dei regolamenti Ivass (regolamenti 40 e 41) e nell’ambito del provvedimento della Banca d’Italia, Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari; correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti.
Il tutto senza dimenticare le lettere al mercato congiunte di Ivass e Banca d’Italia, tra le quali quella del 26 agosto 2015 (la più recente è, invece, quella del 20 marzo 2020).
Il passaggio è molto importante, perché non valorizza solamente l’impegno del legislatore e della vigilanza nel tutelare i consumatori/debitori/potenziali assicurati, ma anche l’impegno delle banche/intermediari assicurativi che si è tradotto in procedure e comportamenti concreti, come si evince, per esempio, dall’esito positivo delle verifiche ispettive di Banca d’Italia (non tenute in considerazione dell’Agcm) menzionate nei provvedimenti.
LA PRESSIONE INDEBITA E LA CONDOTTA ESTORSIVA
Come dicevamo, quanto sopra vale per tre delle quattro sentenze in questione. In un caso gli argomenti spesi dalla ricorrente non hanno persuaso il giudicante, che ha condiviso la fondatezza delle valutazioni dell’autorità.
L’Agcm ha ritenuto la pressione indebita esercitata sui consumatori per indurli a sottoscrivere le polizze assicurative in abbinamento ai mutui, dimostrata da molteplici elementi probatori costituiti:
- dall’adozione di politiche aggressive nel collocamento abbinato,
- da indici di abbinamento elevati tra mutui/surroghe e polizze assicurative,
- da un chiaro interesse economico della banca nel collocamento delle polizze e
- dai reclami ricevuti dalla banca.
Interessanti, infine, le motivazioni inerenti alla sanzione sub 2), presente in due casi su quattro. In entrambe le ipotesi, il fatto che la previsione dei costi aggiuntivi a seguito del rifiuto di aprire un conto corrente presso la banca finanziatrice avesse una giustificazione razionale di natura economica, ha fatto sì che la stessa, secondo il Tar del Lazio, non potesse assumere anche il significato indiziario, come ritenuto, invece, dall’Antitrust, di una condotta estorsiva della volontà dei consumatori.
IL RUOLO DEL SISTEMA FINANZIARIO E ASSICURATIVO
Quali sono gli insegnamenti che possiamo trarre dalle quattro sentenze del Tar Lazio di cui abbiamo parlato?
- il quadro normativo-regolamentare in materia di polizze connesse ai mutui e ai finanziamenti è estremamente complesso e frastagliato (al proposito si suggerisce una lettura approfondita delle sentenze);
- il rispetto del quadro normativo-regolamentare in questione presuppone la predisposizione di processi e procedure rigorosi, anche in linea con le indicazioni delle autorità di vigilanza;
- è necessario che oltre alla predisposizione dei processi e delle procedure di cui sopra vi sia un attento monitoraggio circa la loro applicazione in concreto, nei rapporti quotidiani con la clientela;
- attenzione, poi, alla formazione (più volte citata nelle sentenze), anche in questo caso vista non solo come obbligo normativo, ma soprattutto come strumento per diffondere la consapevolezza dell’importante ruolo svolto dal sistema finanziario e da quello assicurativo nei confronti dei consumatori.
Il tutto in un contesto che ha visto anche l’intervento dell’Eiopa, che il 4 ottobre 2022 con il supporto delle autorità nazionali competenti (in Italia l’Ivass) ha condotto una Thematic review sul funzionamento del mercato dell’Ue per i prodotti assicurativi per la protezione del credito (Cpi) venduti tramite le banche (che agiscono anche nella qualità di intermediari assicurativi), della quale si è ampiamente parlato, ma che è bene ancora una volta ricordare.
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