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Sinistri da parto, cresce l’incidenza media

Per AmTrust aumenta anche il tasso di rischio che passa dallo 0,67% del 2010 all’1,04% del 2016

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L’incidenza media per struttura sanitaria di sinistri da parto passa da 0,67 casi nel 2010 a 1,05 casi nel 2016. Il picco si registra tra i policlinici universitari, con circa 1,76 casi denunciati per singolo ospedale. Lo rivela la seconda edizione dell’Osservatorio sui baby case di AmTrust. L’analisi  è stata effettuata su 794 casi accaduti e denunciati tra il 2010 e il 2016, all’interno di 120 strutture del Sistema sanitario nazionale assicurate dalla compagnia. In questo periodo, i baby case rappresentano circa l’1,7% di tutti gli eventi avversi denunciati da ospedali pubblici con sala parto, con una media di 113 casi denunciati per anno. L’andamento tuttavia è in costante crescita. Se nel 2010 l’incidenza era dell’1,2%, nel 2016 il valore è più che raddoppiato (3,05%).  Cresce anche il tasso di rischio, ossia il rapporto tra  numero medio annuale dei baby case denunciati e il numero medio di parti: se nel 2010 era 0,67%, nel 2016 tocca l’1,04% (era 0,9% nell’anno precedente). Nel periodo analizzato, il 46,3% del campione è costituito da sinistri aperti, il 22,5% da sinistri respinti o fuori copertura, il 18% da sinistri senza seguito, mentre i sinistri  chiusi sono il 13,1%. Oltre il 73% dei casi è caratterizzato da procedimenti extra giudiziali. Più della metà dei sinistri viene denunciata entro i primi cinque anni dall’evento. Per chiudere un caso, occorrono cinque anni, nel quasi totalità dei casi (99%). Oltre che per tipologia, frequenza e ampiezza del sinistro, lo studio mette in evidenza anche la collocazione geografica. Dal 2010, gli ospedali del Nord Italia sono i più virtuosi, con circa 0,60 casi per struttura (al di sotto della media nazionale). Il Sud Italia è maggiormente coinvolto con 0,94 casi per struttura denunciati ogni anno, contro 0,88 del Centro.

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