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Gli strumenti e i modelli per l’innovazione

Oltre 260 persone hanno partecipato al convegno organizzato ieri da Insurance Connect, a Milano. Un appuntamento per approfondire ogni aspetto di una tematica ormai centrale per lo sviluppo del business assicurativo: anche oltre la tecnologia

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In un mondo incerto, in cui i punti di riferimento storici sono perduti, la crescita passa per l’innovazione. Ma innovare non vuol più dire solo cambiamento. Significa sostituire le prassi e mantenere l’attitudine a guardare al futuro: processi innovativi, flessibili, sempre pronti alle trasformazioni. Non basta più sostituire un modello di business vecchio con uno nuovo; è necessario creare e gestire un modello fluido che consideri l’eterno presente (volatile) dei mercati finanziari, la tecnologia che integra l’uomo (e non viceversa), le nuove responsabilità e il crollo del muro della privacy. La crescita passa attraverso la ricerca di efficienza e nuovi business profittevoli in un’ottica di relazione con la clientela basata sulla multicanalità. L’innovazione tecnologica, con l’evoluzione nell’utilizzo dei big data, dell’Internet of things e dei social network, rappresenta oggi un driver fondamentale (ma non l’unico) per il cambiamento e l’aggiornamento dell’industry assicurativa. Alle componenti tecnologiche si devono unire iniziative in grado di avvicinare l’assicurazione alla popolazione. Occorrono nuovi talenti ma anche una qualificazione diversa dei canali distributivi e delle risorse interne. E da ultimo, occorre anche guardare lontano: cosa farà l’assicurazione sul lungo periodo? Chi assicurerà che cosa? Quali equilibri cambieranno? Si potrà parlare ancora di mutualità? E a quali condizioni? 

Da questi spunti di riflessione, che rappresentano delle sfide quotidiane, è partito il convegno, Gli strumenti dell’innovazione, organizzato ieri da Insurance Connect, allo Starhotels Business Palace di Milano. Il convegno sull’innovazione, giunto alla quarta edizione (il primo aveva come titolo Da chimera a realtà, e anticipava già quello che sarebbe accaduto in questi anni), ha accolto oltre 260 persone, tra intermediari, manager di compagnie, aziende dell’IT e addetti ai lavori che ruotano attorno a tutto quello che oggi è l’assicurazione: cioè un polo di attrazione che è sempre più hub di servizi per la società e per il settore finanziario ed economico. 

I QUATTRO PILASTRI 
La giornata di lavori, presentata dal direttore di tutte le testate di Insurance Connect, Maria Rosa Alaggio, è stata introdotta da Matteo Carbone principal di Bain per l’Italia, che ha delineato i quattro pilastri dell’assicurazione del futuro: digitalizzazione dei processi, omnichannel, profondo cambiamento organizzativo, uso estensivo di big data e Internet of things. 
Questi sono anche i punti fermi analizzati dall’osservatorio che Bain ha lanciato con Ania sulla connected insurance. Nel 2015, nel mondo, sono stati investiti 2,6 miliardi di dollari in insurtech, ma le compagnie devono tutelarsi dalla cosiddetta frammentazione della catena del valore: le start up digitali che coprono una parte del processo di business delle imprese potranno diventare i competitor più temibili in futuro, anche più di giganti come Google.
Nonostante i grandi investimenti in tecnologia, circa il 70% delle compagnie internazionali non è sicuro del proprio piano di digitalizzazione: a conferma che innovare in assicurazione è più difficile che in altri ambiti. 

SE DIMINUISCONO I RISCHI CLASSICI E CALANO I RICAVI 
Tuttavia, proprio il mercato italiano può vantare una leadership europea: quella della diffusione e dell’uso delle scatole nere. Tema su cui ha insistito molto anche il direttore generale di Ania, Dario Focarelli, intervistato da Maria Rosa Alaggio. All’inizio del percorso, la black box serviva soprattutto alle compagnie per fare selezione dei clienti. Ora, dicono i dati di Ivass, i clienti possono ottenere sconti tra il 5% e 13% sul premio. 
Ma la complessità è grande: l’innovazione non è solo marketing, ha ricordato il dg. Digitalizzazione e nuove tecnologie porteranno a una diminuzione del 25% del rischio assicurabile nell’auto, e nella casa anche del 60%. In questo scenario di fatturati in contrazione, la mutualità rimarrà alla base del business assicurativo, ma non più tra clienti buoni e cattivi, quanto tra target omogenei di rischi simili. Focarelli ha spiegato che finalmente è arrivato il momento di toccare le leve giuste per la crescita, a partire dai rami elementari, per arrivare al welfare privato. 
Questi saranno i terreni naturali. Ma potrebbero comunque non essere sufficienti: la sottoassicurazione, digitale o non digitale, resta un problema culturale italiano, che va affrontato attraverso la formazione e l’educazione finanziaria. 

PRODOTTI, CANALI, MESSAGGI E NUOVI TARGET 
Dopo gli interventi della consulenza strategica e della parte istituzionale del settore, sono entrate in campo le compagnie e le aziende fornitrici di servizi per l’industry. Le imprese sono state coinvolte in una serie di tavole rotonde e interviste che hanno affrontato tutti i temi dell’ampio catalogo dell’innovazione in assicurazione. Louis Roussille, direttore marketing, communication & digital di Aviva Italia, ha risposto alle domande di Maria Rosa Alaggio parlando delle iniziative della compagnia, in Italia e nel mondo, non solo sotto il profilo della digitalizzazione ma anche dello sviluppo di nuovi business e del coinvolgimento di target spesso colpevolmente trascurati: le donne e i giovani. Spesso, queste iniziative sono frutto di partnership commerciali e di marketing che coinvolgono start up, ma anche colossi dell’high-tech (come Microsoft e i social network), associazioni e istituzioni pubbliche e private. 

La mattinata si è chiusa con la prima tavola rotonda dedicata a canali distributivi, prodotti e relazione con la clientela. Ne hanno discusso Federica Alletto, direttore commerciale e marketing di Genertel, Giorgio Chiovato, chief back office, sales officer di Ergo Italia, Marco Mazzucco, direttore distribuzione, marketing e brand di gruppo di Reale group, Marco Rossi, head of sales and marketing di Das, Elisabeth Cellie, responsabile marketing e formazione reti di Assimoco e Marco Brachini, direttore marketing di Sara Assicurazioni. Prodotti, canali e messaggi sono i tre fattori di cambiamento per le compagnie che hanno parlato del business che si sta evolvendo e delle iniziative di coinvolgimento delle reti distributive e di engagement dei clienti sulle piazze virtuali. Al centro delle nuove relazioni c’è la sinergia sulle informazioni da condividere, nel rispetto dei ruoli, tra imprese e intermediari.

TRA CONSULENZA DI QUALITÀ E FORMAZIONE 
Prima della seconda tavola rotonda dedicata all’IT, si è tenuto il brillante intervento di Sergio Sorgi, vice presidente di Progetica, che ha parlato di come rafforzare la relazione con la clientela attraverso una consulenza davvero di qualità. Oggi, per distinguersi (e quindi innovare), è necessario puntare esclusivamente sulla qualità, applicando gli standard universali Iso, che segnano la strada da percorrere tra le maglie strette della normativa. 
E quindi si torna a parlare di educazione finanziaria, quale prerequisito fondamentale. Concetto ripreso anche dallo speech di Viviana Dabusti di Irsa, che ha illustrato il ruolo della scuola di formazione di Ania che da anni collabora con istituzioni e privati per formare nuove risorse e nuovi talenti, di cui il settore assicurativo è sempre alla ricerca. 

UN RUOLO AUTOREVOLE PER L’IT 
Ma si diceva dell’IT, componente essenziale per parlare di innovazione oggi. Anche questo comparto sta cambiando forma e funzioni: l’ufficio IT è sempre più integrato nelle strategie di business, con un ruolo centrale che gli conferisce autorità anche nelle decisioni commerciali o di marketing. Ne hanno discusso Vittorio Giusti, chief operating officer di Zurich in Italia e Stefano Bombara, responsabile servizio IT sistemi tecnici danni di Crédit Agricole, che ha raccontato dell’esperienza della compagnia con i sistemi progettati dall’azienda high-tech, Rgi. Matteo Carbone, di Bain e Giulio Coraggio, partner di Dla Piper hanno invece contribuito al dibattito dal punto di vista della consulenza strategica applicata alla tecnologia, e dal punto di vista legale.
Le nuove normative in fatto di privacy e tutela dei consumatori negli episodi di cyber crime, impongono nuove misure di implementazione della governance interna. Quindi c’è bisogno di un cambiamento di prospettiva e maggiori investimenti in materia di cyber sicurity. Il 90% dei crimini cyber avviene dopo un errore umano: e i danni sono enormi.

L’OCCASIONE STORICA È ADESSO 
Le compagnie sono chiamate a gestire anche queste issue, quindi, oltre alle più tradizionali sfide tipiche del mercato. Per tirare le fila della lunga giornata e cercare di fare una difficile sintesi è servita la tavola rotonda finale, tutta incentrata sugli strumenti dell’innovazione e sulle strategie di sviluppo. A confrontarsi i top manager: Andrea Battista, amministratore delegato di Eurovita, Yuri Narozniak, vice direttore generale di Groupama Assicurazioni e Alessandro Scarfò, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Assicura, con il contributo accademico di Giuseppe Turchetti, docente della Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. 
La tecnologia consentirà di abbattere le barriere e ridurre l’azzardo morale, soprattutto nel settore salute. Questa tendenza porterà a una responsabilizzazione dell’assicurato e a una contrazione dell’area del rischio, grazie all’uso di dispositivi indossabili. Questa è anche la strategia della Commissione Europea che mira all’equilibrio sul lungo periodo dei sistemi di welfare, portando gli utenti ad autogestirsi. In quest’ottica, il cliente è più fragile ma anche, paradossalmente, più forte, perché più padrone delle proprie scelte. Occorrono strumenti di marketing sofisticati e, talvolta, può essere utile proporre qualcosa che l’assicurazione solitamente non dà, per reindirizzare i ricavi. 
In ultima analisi la compagnia diventerà una società di servizi, con un cambio di paradigma e competenze. Incorporare nuovi margini dai servizi è, per l’assicurazione, un’occasione storica che non si era mai presentata. 
Durante la giornata si sono tenute le presentazioni dei tanti partner e sponsor del convegno: a partire da Icg, con Natalia Antongiovanni, la business development officer, passando per Valerio Momoni, direttore marketing e sviluppo prodotti di Cerved ed Enrico Fermi, business developer executive area insurance di Dedagroup; e, per finire con Giovanni Brunoro, senior sales account executive di Kofax Italia

I video di tutti gli interventi e le tavole rotonde saranno presto disponibili on line, su www.insurancetrade.it, mentre sul numero di aprile di Insurance Review ci sarà il consueto ampio approfondimento su tutta la giornata del convegno sull’innovazione.



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