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Assicurazioni Ue deboli con i bassi tassi d’interesse

Il Global financial stabily report dell’Fmi vede un rischio stress per i gruppi medio-piccoli che operano nel vita

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Tra i gruppi assicurativi che operano nei rami vita, quelli più deboli o di medie dimensioni rischiano di finire sotto uno stress crescente. A sostenerlo è il Global financial stability report del Fondo monetario internazionale che, nel documento, cita gli stress test della European insurance and occupational pensions authority secondo cui il 24% di quei gruppi assicurativi potrebbe non essere in grado rispettare requisiti di solvibilità, in un contesto caratterizzato per un lungo periodo di tempo da bassi tassi di interesse.
Secondo il report, quel contesto si è venuto a creare in molte economie avanzate, alla luce delle preoccupazioni sul rischio deflazione e sulla scia di prospettive per un continuo allentamento monetario. “Nell’Area euro in particolare – precisa l’Fmi – quasi un terzo dei bond sovrani a breve e lunga scadenza ora ha rendimenti negativi”. Il settore assicurativo preso in considerazione “ha un portafoglio di 4.400 miliardi di euro in asset nell’Unione Europea, con interconnessioni alte e crescenti con il più ampio sistema finanziario”: ciò andrebbe a creare “una fonte potenziale di spillover”. Ecco perché, osserva il Global finanfial stability report, occorre affrontare al più presto le sfide dei gruppi su cui ha posto l’accento l’Fmi, che chiede “immediate azioni regolatorie e di supervisione affinché vengano mitigati gli spillover dannosi da difficoltà potenziali a gruppi assicurativi individuali. L’introduzione di una rete di salvataggio più armonizzata – sottolinea il rapporto – aumenterebbe ulteriormente la resistenza del settore”.

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