Gli automobilisti italiani devono fare i conti con i rincari dell’Rc auto

L’Rc auto resta uno degli aumenti che appesantiscono il portafoglio degli italiani. Dopo il caro mutui e l’aumento generalizzato dei prezzi dei beni di consumo dovuto all’inflazione, anche il prezzo dell’Rc auto continua a ricalcare la parabola ascendente iniziata un anno e mezzo fa. A evidenziarlo è l’Osservatorio di Facile.it che mostra come, in appena 12 mesi, il premio medio pagato in Italia per assicurare un veicolo a quattro ruote sia cresciuto del 18% arrivando a 525,98 euro. “Solamente sei mesi fa - spiega Andrea Ghizzoni, managing director insurance di Facile.it - le tariffe erano il 13% più basse rispetto a quelle rilevate a marzo 2023. A causare gli aumenti - aggiunge - è il costo crescente dei sinistri dovuto all’inflazione e alle riparazioni più onerose, sia per i pezzi di ricambio che per la manodopera".  

Il confronto tra la tariffa media dell’Rc auto di marzo 2023 e quella rilevata 12 mesi prima, evidenzia inoltre come l’incremento a doppia cifra riguardi tutte le regioni italiane, seppur con valori differenti. Se si guarda a quelli assoluti, è la Campania a confermarsi la regione più cara d’Italia dove, per assicurare un veicolo, occorrono in media 943,76 euro (79,4% in più rispetto alla media nazionale). Nella posizione diametralmente opposta è ancora una volta il Friuli Venezia Giulia (370,23 euro). Considerando infine le garanzie accessorie scelte dagli automobilisti in fase di preventivo, il 42,7% ha ancora una volta optato per l’assistenza stradale. Seguono tra le coperture aggiuntive la tutela legale (21,6%), la garanzia infortuni conducente (16,5%) e la copertura furto e incendio (9,5%).