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In aumento nel 2022 i danni da eventi estremi

Lo scorso anno le perdite economiche globali per catastrofi naturali hanno raggiunto i 313 miliardi di dollari, di cui 132 miliardi erano assicurate: incidono le conseguenze dell’uragano Ian e delle tempeste di vento in Europa

In aumento nel 2022 i danni da eventi estremi
Il 2022 è stato il quinto anno più costoso per gli assicuratori per quanto riguarda i risarcimenti per danni derivanti da catastrofi naturali, nel complesso le perdite economiche globali hanno segnato un aumento del 4% rispetto alla media registrata dal 2000 ad oggi. Se da un lato si conferma la tendenza alla crescita numerica degli eventi climatici estremi, dall’altro sembra diminuire il gap tra perdite complessive e assicurate. 

Ne dà evidenza Aon nel suo Weather, Climate and Catastrophe Insight 2023, che fornisce annualmente le tendenze rispetto ai disastri naturali, inquadrandoli nell’ambito dei cambiamenti climatici. 

A incidere sulle misurazioni è in particolare l’uragano Ian, che ha colpito alla fine dello scorso settembre gli Stati Uniti e che si qualifica come la seconda catastrofe naturale più costosa di sempre dal punto di vista assicurativo dopo l’uragano Katrina, che aveva interessato il paese nel 2005. Il report di Aon stima le perdite assicurate provocate da Ian tra i 50 e i 55 miliardi di dollari, su un totale di 132 miliardi a livello globale.
 
Secondo lo studio, lo scorso anno le catastrofi naturali hanno causato perdite economiche globali per 313 miliardi di dollari (+4% rispetto alla media del XXI secolo) di cui 132 miliardi di dollari coperti da assicurazione, un dato che risulta fortemente sbilanciato dai danni registrati sul territorio Usa, che da soli valgono il 75% dei danni assicurati a livello globale (la media Usa è del 60%). 

Aon sottolinea come la maggioranza delle perdite a livello globale risulti non assicurata ma rimarca come il gap di protezione lo scorso anno sia sceso al 58%, “evidenziando un cambiamento positivo nel modo in cui le imprese stanno affrontando la volatilità attraverso la mitigazione del rischio e come le compagnie assicurative stiano fornendo ulteriore protezione alle comunità meno servite attraverso l'accesso al capitale”.

Nel complesso, è risultato in crescita il numero di eventi classificabili come catastrofi naturali, 421 casi contro la media del XXI secolo di 396: in Europa hanno pesato la tempesta Eunice, le cui raffiche di vento hanno causato 3,4 miliardi di dollari di perdite assicurate, e le grandinate in Francia con 7,4 miliardi di dollari di danni assicurati. 

La siccità e le ondate di calore hanno colpito nel 2022 la Cina, gli Usa, molti paesi europei e del mondo, con risarcimenti a livello globale pari a 12,6 miliardi di dollari, la seconda cifra più alta mai registrata per questo fenomeno. 

Guardando all’Italia, l’evento più costoso sono state le tempeste di grandine dello scorso agosto, che da sole hanno provocato 25 milioni di dollari di perdite economiche; le alluvioni di settembre nelle Marche e di novembre a Ischia hanno provocato danni totali per 24 milioni di dollari, mentre più di 13 milioni di dollari di perdite economiche sono da attribuire agli incendi che hanno colpito il nostro paese tra giugno e luglio dello scorso anno.

Non va dimenticato che sono state 31.300 a livello mondiale le persone che hanno perso la vita a causa di catastrofi naturali nel 2022, di queste secondo Aon più di 19mila sono da attribuire alle ondate di calore che hanno colpito l’Europa. 

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