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Accordo dati, il Gruppo Agenti Reale Mutua replica allo Sna

Il presidente del sindacato, Claudio Demozzi, aveva avanzato diverse critiche all’intesa siglata. Il presidente del gaa, Carlo Coscelli, risponde replicando punto su punto

Accordo dati, il Gruppo Agenti Reale Mutua replica allo Sna
Il Gruppo Agenti Reale Mutua replica alle critiche dello Sna sull’accordo dati recentemente siglato, nell’ambito del quale ciascun agente potrà optare scegliere se continuare ad avere il ruolo di responsabile dei dati, oppure diventarne contitolare insieme alla compagnia.
In una lettera diffusa a fine novembre, il presidente del sindacato, Claudio Demozzi, aveva rilevato diverse criticità che a suo dire “appaiono particolarmente gravi e pregiudizievoli per gli agenti”. La risposta del gruppo agenti, inviata il 3 dicembre allo Sna e firmata dal presidente Carlo Coscelli, inizia premettendo in primis che l’accordo dati “è stato trattato e firmato in continuità con il nostro accordo collettivo 2018, completandone il quadro negoziale e confermandone i principi ispiratori”. L’accordo, scrive Coscelli, è stato negoziato, “per un lungo biennio, sicuramente componendo una sintesi delle esigenze delle parti negoziali, ma, per quanto riguarda questa rappresentanza, tenendo come primario obiettivo le esigenze e il bene dei colleghi e delle nostre agenzie. Riteniamo che questo sia stato raggiunto, con un risultato, che affidiamo con serenità alle valutazioni, ma che intendiamo difendere da interpretazioni che a volte sembrano parziali, male informate o addirittura di parte.
In secondo luogo, Coscelli sottolinea come in tema dati (e accordi dati) “abbiamo riscontrato non solo che tra le organizzazioni sindacali (Sna e Anapa, ndr) non ci sia uniformità di approccio alla materia”, e che “addirittura all’interno dello stesso Sna la linea e le raccomandazioni che si sono succedute nel tempo (in particolare quella di non sottoscrivere alcun tipo di nomina o di accordo con la compagnia) si sono modificate, persino in discontinuità e contrasto con quelle suggerite in precedenza (vedasi le Circolari Prot. n. 91 del 29/11/2018 e Prot. n. 94 del 14/12/2018)”. La lettera ricorda inoltre che “l’Autorità di Vigilanza (il Garante Privacy) è intervenuta in data 14/12/2018 per smentire in punto di diritto la posizione dello Sna. Prova documentata di questa incerta posizione è la sua contestazione (diffusamente più sotto al punto 5, sub A), in netto contrasto con la comunicazione dello stesso SNA Prot. n. 94 del 14/12/2018. Persino le premesse dell’accordo quadro e dell’accordo di contitolarità (punto G), che sono pressoché copia e incolla di un passaggio della stessa comunicazione Sna succitata (pag. 2), sono oggetto di sua critica e addirittura bollate come particolarmente gravi e pregiudizievoli per gli agenti e sulle quali corre l’obbligo di allertare la categoria”, scrive Coscelli.

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