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Generali sostiene la ricerca con le cellule staminali

L'assicuratore ha sottoscritto una partnership triennale con Revert

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Generali contro la Sla, la sclerosi laterale amiotrofica, una malattia neurodegenerativa del sistema nervoso, attualmente senza possibilità di cura. Il Leone di Trieste ha avviato una partnership triennale con l'associazione onlus Revert, per sostenere la sperimentazione clinica sulla terapia cellulare. L'associazione, presieduta dal Monsignor Vincenzo Paglia, presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, finanzia, promuove e incentiva dal 2003 la ricerca sulle cellule staminali cerebrali al fine di avviare la sperimentazione clinica sull'uomo.

La sperimentazione clinica è iniziata nel giugno 2012 in collaborazione con la Fondazione Cellule Staminali, presso l'ospedale Santa Maria di Terni, ed è autorizzata dall'Istituto superiore di sanità e dall'Agenzia italiana del farmaco. A coordinarla è il professor Angelo Vescovi, direttore Scientifico di Revert e dell'Irccs Casa Sollievo della Sofferenza di San Pio (San Giovanni Rotondo) che ha messo a punto questa tecnica nel 1996. La ricerca e la sperimentazione è all'avanguardia nell'ambito delle terapie con staminali, ed svolta secondo la normativa internazionale vigente, in accordo alle regole European Medicine Agency e con cellule prodotte in stretto regime di Good Manufacturing Practice con certificazione Aifa.

Nello specifico, la partnership con Generali con consentirà di proseguire il trial clinico di fase 1 sulla Sla, con l'obiettivo di terminare la seconda parte del protocollo di sperimentazione entro febbraio e l'intera fase 1 entro l'autunno del 2014. Poi si provvederà a estendere il protocollo anche ad altre malattie neurologiche e neurodegenerative. Il progetto scientifico, basato su una tecnica italiana, è all'avanguardia a livello internazionale. L'obiettivo della sperimentazione, in questa fase, è valutare la sicurezza delle procedure di trapianto delle cellule innestate. Non si tratta di valutare l'efficacia del trapianto, né trovare già una cura per la Sla. Lo scorso 22 marzo è stato concluso il trial clinico di fase 1, effettuato su un gruppo di sei pazienti, con il primo trapianto al mondo di cellule staminali cerebrali umane, provenienti da un tessuto cerebrale di feti deceduti.

L'equipe di Revert ha quindi ottenuto dall'Istituto superiore di sanità e dall'Agenzia italiana del farmaco l'autorizzazione ad avviare la seconda parte del trial clinico di fase 1, attualmente in corso, che prevede il trapianto in zone più alte del midollo spinale, in regione cervicale. Questo trapianto, più complesso, è diretto a una regione del midollo più rilevante per il decorso della malattia e quindi foriero, da un punto di vista terapeutico, di risultati più promettenti. La seconda parte del protocollo di sperimentazione coinvolge un gruppo di sei pazienti colpiti da Sla, deambulanti con ausili o assistenza, che stanno ricevendo il trapianto di cellule staminali cerebrali umane in regione midollare cervicale.

La sperimentazione è effettuata con il supporto dell'ospedale di San Pio, l'affiancamento, per la parte neurologica, di Letizia Mazzini del Centro Esperto Sla Azienda ospedaliera universitaria Maggiore della Carità di Novara, e, la parte chirurgica, di Alessandro Carletti, primario del reparto di neurochirurgia dell'Ospedale di Terni.

Questa partnership è per me motivo di grande gioia - ha commentato Angelo Vescovi - perché ci consente di ampliare la portata e l'impatto della nostra ricerca, restituendo una speranza onesta e concreta di future cure ai malati e alle loro famiglie, confermando l'Italia come all'avanguardia tra tutti i Paesi che oggi fanno sperimentazione nell'ambito delle staminali".

Il ceo di Generali, Mario Greco, si è detto "lieto di sostenere una delle principali sfide di carattere medico e sociale". L'augurio dell'ad è che la ricerca che sta sostenendo Generali dia "un apporto significativo nell'individuazione di una cura delle malattie neurodegenerative, migliorando la società in cui viviamo".

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