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Cattolica chiude il primo semestre con un incremento dell’utile netto pari al 28%

La raccolta premi complessiva cala del 13,9% a 1798 milioni di euro

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Risultati in crescita sia sul fronte industriale che reddituale per Cattolica Assicurazioni che registra un consistente miglioramento dell'utile netto consolidato pari al 28%, quindi rispetto ai 25 milioni di euro del 30 giugno 2011, i profitti del primo semestre di quest'anno ammontano a 32 milioni. Una performance positiva nonostante gli 11 milioni di svalutazioni su titoli in portafoglio.
Il risultato netto di gruppo rimane pressoché invariato rispetto allo stesso periodo dello scorso anno a 24 milioni e anche in questo caso, escludendo le componenti straordinarie sopracitate, i profitti sarebbero pari a 35 milioni di euro.

La raccolta complessiva del lavoro diretto e indiretto mostra una calo del 13,9% attestandosi a 1.798 milioni contro i 2.089 milioni del giugno 2011. Su questa voce pesa in particolare la forte flessione della raccolta diretta del settore vita che si attesta a 926 milioni in diminuzione del 25,8%, un dato principalmente dovuto al calo della raccolta del canale bancario, ma in ripresa rispetto al primo trimestre 2012 e in linea con l'andamento del mercato.
I primi sei mesi del 2012 mostrano invece il buon andamento dei rami danni, in aumento del 3,6% a 857 milioni, e tra questi del comparto auto che registra una raccolta pari a 503 milioni, in crescita del 5% rispetto allo stesso periodo del 2011.

Il combined ratio è pari a 96,1% da 97,4% del 30 giugno 2011, in ulteriore miglioramento sia rispetto alla fine del 2011 che al primo trimestre 2012. Al netto degli effetti derivanti dagli eventi catastrofali occorsi in Emilia il combined ratio è pari a 94,6%.
La semestrale conferma anche la solidità patrimoniale del gruppo con un patrimonio netto consolidato pari a 1.395 milioni, in crescita rispetto ai 1.223 milioni del 31 dicembre 2011.
Il margine di solvibilità del gruppo, ante applicazione dei regolamenti Isvap anticrisi, si attesta a 1,45 volte il minimo regolamentare (1,25 volte alla fine dello scorso anno); mentre tenuto conto dell'applicazione dei regolamenti il risulta 1,48 volte il minimo (1,40 volte al 31 dicembre 2011).


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