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L’intelligenza artificiale che dialoga con gli agenti

Generali Italia, da sempre in prima linea nel campo dell’innovazione, corre verso un futuro che prende per mano robotica e intelligenza artificiale.  La compagnia del Leone di Trieste ha presentato una grande novità: un robot in grado di dialogare (per adesso) con la propria rete e per fornire risposte immediate a vari quesiti. 
Il robot è attivo nell’arco dell’intera giornata, 24 ore su 24. È in grado di risolvere grandi e piccole problematiche tecniche agli agenti che, da Trapani a Bolzano, possono porgli. Risposte che arrivano in modo preciso e velocissimo.

Software e robot presto saranno impiegati a tempo pieno nel settore assicurativo.  Gli agenti, si dice, godranno di una maggiore assistenza. Inoltre il robot saprà anche dedicarsi ad altre incombenze non di facile soluzione. 
Generali Italia va avanti per gradi e conta proseguire nei prossimi anni in questo processo evolutivo. Secondo David Cis, chief operating officer, di Generali Italia, gli obiettivi da raggiungere sono “qualità, velocità, e più risorse da convogliare verso nuovi servizi e attività e maggior valore aggiunto”.

La compagnia si dice pronta e attrezzata per allargare gli obiettivi che, tra robotica e intelligenza artificiale, condurranno il Leone di Trieste a percorrere un tragitto ambizioso. 
Generali Italia vuole migliorare qualità e velocità della rete di vendita e ottenere la massima soddisfazione per il  parco clienti. Al momento si contano già 20 robot funzionanti che andranno a sostituire in modo automatico attività ripetitive. I robot, malgrado le loro caratteristiche umanoidi, sono e restano software, algoritmi che orientano e progettano le attività standardizzate, esattamente come può fare un dipendente.

Mi chiedo: la robotica è solo progresso? Nel 2018 la tecnologia è ormai parte integrante della nostra esistenza. Tutti abbiamo a che fare quotidianamente con smartphone, computer, tablet e altre diavolerie di vario tipo, come le piattaforme che tanto fanno discutere gli intermediari. Tuttavia,  il fenomeno della costante espansione della tecnologia, già nell’ambito della robotica, è un argomento che merita molta attenzione, sia per i suoi possibili sviluppi sia per il suo impatto sulla vita quotidiana. Oggi sembra orientata verso la sostituzione di ruoli da sempre in capo agli esseri umani. Ben venga un sempre maggiore utilizzo della robotica nella medicina, nell’esplorazione, nelle missioni di salvataggio e di recupero, o nell’assistenza di persone invalide o anziane, facendo sì che si possano risparmiare ingenti risorse economiche. 
In questo mondo, una sorta di soft-robot si impiegherebbe sempre di più al servizio della società. Gli scenari che spesso vengono descritti sono quasi idilliaci: una coesistenza  tra esseri umani e robot governata da una perfetta armonia. 

Sarà davvero così? Quali sono i possibili rischi che potremmo correre in un futuro come quello appena descritto? Gli stessi interrogativi sono stati posti al Parlamento Europeo, al quale vengono richieste chiare garanzie per regolare rigidamente l’ascesa della robotica in Europa, soprattutto sul fronte più delicato (per gli assicuratori) del possibile sviluppo: Rc auto. In questo business c’è il rischio di un potenziale impatto distruttivo che può avvenire soprattutto sul fronte occupazionale. Senza sottovalutare altri risvolti etici, dalla privacy alla tutela dei dati acquisiti e trasmessi attraverso le tecnologie connesse, che già iniziano a invadere in  modo ingombrante le vite dei cittadini.

Più di un anno fa presi nota di un articolo comparso sul Sole 24 Ore del 17 febbraio 2017, a firma Alberto Magnani. Nel pezzo veniva messa in evidenza la possibilità del riconoscimento dei robot come soggetto giuridico, vale a dire come individui capaci di intendere e di volere. Sono temi che restano aperti: solo gli anni di un futuro non molto lontano, saranno in grado di fornire risposte veritiere. 

Se da una parte ci poniamo speranze di un’esistenza migliore, dall’altra parte ci appare talvolta lo spettro del suo esatto contrario. A tutti gli intermediari quale che sia la bandiera della loro agenzia, vorrei dire che la vita mette davanti molte prove. Ogni tanto bisogna salire sulla nave del coraggio e trovare la forza di cavalcare le onde di ogni tipo di tempesta. Provateci, le capacità le avete: le strade dritte non hanno mai prodotto piloti esperti.

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